Kozloff Joyce, XX

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
non figurativo
Autore
Kozloff Joyce (1942) - inventore
Cronologia
1972
Materia e tecnica
carta/ litografia
Misure impressione
mm - altezza 455, larghezza 610
Codice scheda
S_8223
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini
Casa Cavazzini Museo d'Arte Moderna e Contemporanea

Joyce Kozloff nel 1959 studia arte alla Art Students League di New York. Nell'estate del 1962 frequenta la Rutgers University e l'estate successiva all'Università di Firenze. Nel 1964 è al Carnegie Institute of Technology e alla Columbia University nel 1967. In quello stesso anno sposa Max Kozloff critico d'arte. Nel 1971 si unisce ad altre donne nel campo delle arti per formare il “Los Angeles Council of Women Artists”, un gruppo che organizza le prime proteste per la mancanza di donne incluse nelle mostre e nelle collezioni del Los Angeles County Museum of Art. Nell'estate del 1973 Kozloff vive in Messico. Nel 1975 visita il Marocco e tre anni dopo la Turchia. Durante le sue visite studia le tradizioni decorative dei paesi e il significato culturale dell'ornamento, prendendo consapevolezza che nella tradizione non occidentale le arti decorative sono dominio delle donne. Questo alimenta la sua posizione di femminista e ispira il suo interesse per il pattern design tanto da fondare il movimento Pattern and Decoration. Come risultato di queste indagini, comincia a creare installazioni composte da piastrelle di ceramica smaltate dipinte a mano e arazzi di seta. Durante gli anni '80, si concentra su grandi e ambiziose commissioni pubbliche eseguite in piastrelle di ceramica, mosaico di vetro e marmo. Dagli anni '90, sposta il suo interesse verso le mappe e globi, creando composizioni in cui questi pezzi, a volte modificati in modo ironico, a volte catalogati come un'impresa quasi archeologica. Altra sua declinazione artistica recente è la creazione di libri d’artista. La litografia della collezione FRIAM, risalente agli inizi degli anni ’70, è un’opera che si inserisce nel momento in cui la Kozloff indaga il pattern design. Elementi geometrici formano una struttura compositiva dalla spazialità molto intricata, che si sovrappongono e si cancellano, alternando dettaglio a schema generale. Come sottolinea la Quargnal, “La struttura a griglia e la serenità delle bande richiamano le associazioni minimalistiche, il complesso dei colori pastello e la loro casuale alternanza per una composizione aperta e complessa rievocano i modi dell’astrazione lirica.” (Quargnal-Orlandini Volpi 1980, p. 101). Il titolo dell’opera “Cochiti” si riferisce al lago con omonimo nome situato in New Mexico.

BIBLIOGRAFIA

Gransinigh V., Storie di collezioni e di un museo., in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018

Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017

Gransinigh V., La donazione FRIAM: arte e solidarietà internazionale nel Friuli del posterremoto, in Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli. Catalogo della mostra a cura di A. Azzollini e A. Giusa, Villa Manin di Passariano, Udine, 21 aprile-3 luglio 1916, Milano 2016

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Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997

Quargnal E./ Orlandini Volpi M., Arte americana contemporanea. Udine, Sala Ajace, 20 settembre - 16 novembre 1980, Udine 1980