in basso a destra: Guarino
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Ugo Guarino, artista autodidatta, pur rimanendo legato alla sua città natale, poco più che ventenne si allontana da Trieste per trasferirsi dapprima a Milano e in seguito a Parigi. Nel 1952 contemporaneamente alle prime mostre personali allestite a Trieste, viene introdotto nella redazione del Corriere della Sera e inizia a lavorare come disegnatore per “La Domenica del Corriere”, stringendo amicizia con il vice direttore Dino Buzzati. È proprio Buzzati nel 1969 a scrivere la prefazione al libro "Cuore" illustrato da Guarino. L’artista era da poco rientrato da New York dove aveva trascorso un lungo periodo (dal 1963 al 1967) collaborando con l’ANSA per la cronaca d’arte e la cronaca nera, frequentando gli ambienti culturali e presentando le sue opere in diversi eventi espositivi. Nella pittura concentra la sua ricerca espressiva intorno a temi fantastici legati al mondo della tecnologia: immagina scenari futuri in cui la macchina e l’uomo si compenetrano, inventa figure irreali che assemblano o richiamano in alcune parti elementi riconoscibili del settore tecnico o elettronico. Nel progettare situazioni avveniristiche sconfina spesso in forme astratte che richiamano gli esiti delle correnti informali. Costruisce poi delle figure tridimensionali, robot antropomorfi in metallo e si cimenta anche nell’incisione. Come vignettista è tra gli ideatori di “La Cittadella” inserto satirico settimanale del quotidiano triestino “Il Piccolo”. Negli anni Settanta partecipa attivamente agli eventi di trasformazione che, sotto la direzione di Franco Basaglia, coinvolsero l’ospedale psichiatrico di Trieste. Si impegna a realizzare con gli ospiti laboratori artistici tra cui uno di serigrafia, opere di denuncia, di divulgazione, ma anche di appropriazione e decorazione degli spazi e dei padiglioni che costituiscono il Comprensorio sanitario di San Giovanni, allora un’area isolata dentro la città. Da questa intensa esperienza hanno origine i libri illustrati: "La psicoanalisi di Ugo Guarino" (1974) e "Zitti e buoni! Tecniche del controllo" (1979). Nello stesso periodo prende parte ad alcune rassegne d’arte organizzate a Trieste dal Sindacato regionale artisti pittori scultori incisori, nonostante esponesse già da anni fuori regione e all’estero. Tra queste ci sono le mostre che vengono allestite in concomitanza dell’annuale Festival internazionale del film di fantascienza: in esse i soggetti affrontati da Guarino trovano affinità con le scene dei film proiettati, rispettando quella corrispondenza tra pittura e cinema auspicata dagli organizzatori. È probabile che Bartolini sia venuto in possesso di questa stampa nel 1971 quando fu invitato come membro della giuria al IX Festival internazionale del film di fantascienza. La stampa di dimensioni simili a quelle in collezione di Guido Antoni e di Romeo Daneo (cfr. schede S 7607 e S 7605) e con la medesima tiratura in ottantotto copie, raffigura un personaggio meccanico composto da pezzi metallici di uso comune. Alla Mostra di arte e fantascienza del 1971 Guarino presenta il dipinto Giardino elettronico che vince una delle quattro medaglie d’oro messe in palio. L’artista pubblica regolarmente sul “Corriere della Sera” come illustratore della rubrica Lettere al Corriere.
Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011