in basso a destra: tapies
in basso a sinistra: 85/100
retro, in basso a sinistra, in uno spazio delimitato da un timbro: EDIZIONI D'ARTE CANTINI/ REQUISITI TECNICI/ Autore ANTONI TAPIES/ Titolo LITOGRAFIA N.7/ Formato carta 58 X 78 Colori 4/ Tiratura 100/ Anno 1973/ Tipo di stampa LITOGRAFIA/ Stamperia PUBL REUNIDAS/ BARCELONA/ N. Progressivo 85\100/ La Edizioni d'Arte Cantini S.p.A. fornisce i datri tecnici dell'opera e ne garantisce l'origine.
La stampa dell’artista catalano Antoni Tàpies appartiene all’album Als mestres de Catalunya, editato nel 1974 per Sala Gaspar a Barcellona. Gran parte dell’opera di Tàpies è legata a questa città, tanto che egli nel 1990 vi inaugurò la Fundaciò Antoni Tàpies per documentare la sua attività e promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea. A Barcellona Tàpies tenne la sua prima mostra personale nel 1950 e fondò con un gruppo di amici la rivista “Dau al Set” di spirito surrealista in linea con il recupero di questo movimento d’avanguardia attuato in quegli anni in Spagna. Conobbe Juan Mirò e Salvador Dalì e si avvicinò all’architettura modernista di Antoni Gaudì, guardando soprattutto alle invenzioni decorative. Le tele di questo periodo sono figurative, dipinte ad olio e con inserti a collage, risentono della lezione surrealista. Dopo un anno di studio a Parigi, avviò una sperimentazione su tecniche e materiali che lo condurrà ad una pittura materica in linea con le correnti dell’arte informale che si diffusero in Spagna tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Nel 1952 Tàpies partecipò alla Biennale di Venezia: questa esposizione lo accolse in più edizioni, dedicandogli una sala nel 1958 e attribuendogli diversi premi. Nel 1953 con la mostra di New York e la presenza alla Biennale di San Paolo egli si affermò a livello internazionale con un linguaggio fatto di motivi ripetuti, come la croce, e segni. Intraprese un’intensa attività espositiva in Europa e negli Stati Uniti, pur continuando a risiedere e a lavorare a Barcellona. A quel periodo risale la serie dei “muri”, superfici opache e spesse trattate con graffiti e pennellate. La sua pittura ha origine da gesti rapidi su supporti lungamente preparati con impasti di sabbie, polveri e collanti. Durante gli anni Settanta si interessò agli oggetti umili e quotidiani, in linea con le esperienze dell’Arte povera, che incorporò fisicamente nei suoi dipinti o descrisse con l’intento di offrire loro nuova dignità. Nel contempo continuò a dedicarsi alla grafica caricando le sue incisioni di valori politici e sociali, proprio come la cartella Als mestres de Catalunya, composta da otto litografie e una serigrafia, dedicata ai grandi uomini della cultura artistica e scientifica della Catalogna. Alla fine degli anni Sessanta Tàpies manifestò la sua opposizione al regime autocratico di Franco e realizzò una serie di lavori incentrata sul popolo catalano in grado di resistere all’oppressione franchista. Questa stampa presenta l’accostamento di due elementi, secondo un’impaginazione cara all’artista: uno strutturato e geometrico e l’altro più indefinito e improvviso. All’ampia e gialla forma della lettera “T”, iniziale del cognome dell’artista, è avvicinato in basso un rapido susseguirsi di segni scuri che coprono l’impronta rossa, colore che evoca il sangue, di una mano. Tale motivo, simbolo della democrazia negata, ricorre nelle opere di questo periodo e lo si trova anche nelle altre stampe della cartella Als mestres de Catalunya. Tàpies riflette sull’universale condizione degli oppressi in lotta contro le tirannie. Le iniziali dell’artista, come il richiamo ai personaggi della cultura catalana, suggeriscono che la libertà seppur ufficialmente tolta, viene conservata proprio dagli artisti e dagli intellettuali.
Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011
Tàpies Antoni opera grafica, Das Graphische Werk. L’oeuvre gravé 1973-1978, St. Gallen 1984