in basso a destra: Rizzelli 82
in basso a sinistra: 13/25
Angelo Rizzelli, originario di Lecce, ha affiancato la sua attività di insegnante di materie artistiche a quella di incisore. A Matera, con l’artista Vittorio Manno, costituisce nel 1976 un laboratorio di grafica che ha sede nel centro storico della città, in uno di quei particolari nuclei abitativi ricavati nelle pareti di tufo che costituiscono i Sassi. L’Associazione “Grafica di via Sette Dolori” al fine di valorizzare il linguaggio espressivo dell’incisione promuove incontri con maestri internazionali, corsi di approfondimento sulle diverse tecniche, mostre ed eventi. Scrive il giornalista Raffaele Nigro nella presentazione al catalogo di una mostra allestita nel 2005: “E’ stato osservando il lavoro di Manno e Rizzelli che mi sono fatto dell’arte incisoria l’idea che si tratti di un’attività protesa alla ricerca di fantasmi dove si deve togliere, scavare, abradere e non aggiungere. L’arte incisoria è simile alla conformazione urbanistica del Sasso, un luogo dove si è costruito scavando e sottraendo al suolo, alla grave. Portando via sabbia e calcare. Laggiù non poteva sorgere che una bottega di questo tipo” (NIGRO, 2005). Pur sperimentando i vari procedimenti d’incisione, anche in collaborazione con artisti ospiti del laboratorio, le grafiche di Rizzelli, in prevalenza astratte, si qualificano per un impianto costruttivo ordinato ed essenziale. Attraverso l’elaborazione di motivi geometrici avvicinati e sovrapposti l’autore evidenzia le molteplici possibilità del segno. Rispetta infatti perimetro delle forme e le definisce attraverso l’utilizzo di tratti diversi per spessore e modalità con cui le punte d’acciaio asportano la vernice stesa sulla lastra: in questi solchi si deposita l’inchiostro per la stampa. Predilige l’accostamento di zone scure e chiare a volte con effetti di forte contrasto, altre con un passaggio graduale. Anche in questa incisione, di ridotte dimensioni, due linee spezzate orizzontali dividono la superficie in tre parti con una fascia centrale più chiara che determina profondità spaziale alla composizione. Il titolo sembra evocare il paesaggio delle cave, dove l’uomo modella il territorio creando gradoni squadrati. I segni di senso verticale si ripetono regolari, più fitti e allungati nella parte superiore; le qualità tonali dell’acquatinta smorzano la rigida struttura dell’opera.
Elio Bartolini Arte, Elio Bartolini. La collezione d'arte della Città di Codroipo, Udine 2011
Angelo Rizzelli, Dal buio il segno. Vittorio Manno. Angelo Rizzelli, Nardò (LE) 2005