in basso a destra: Ludovico De Luigi 76
retro, margine superiore dell'intelaiatura lignea: LA MADONNA DEL RUBINETTO R7619
La vena dissacrante di Ludovico De Luigi si spinge in un lavoro di decontestualizzazione di immagini tratte dall'arte e dall'architettura del passato per metterle in relazione spiazzante con oggetti industriali. In questa serigrafia, giunta all'università di Udine dopo il 1982, l'artista riprende la cornice del trittico di Giovanni Bellini ai Frari, al cui interno egli dispone in modo seriale un numero ipoteticamente infinito di rubinetti dotati di manopole rosse. Il nesso con la Vergine, introdotto dal titolo dell'opera, può essere intuito dalla funzione e dalla conformazione dei rubinetti stessi: sono dispensatori d'acqua e, quindi, di vita; la forma e il colore rosso delle manopole, inoltre, richiamano visivamente la rosa, un fiore tradizionalmente attribuito a Maria e, in generale, al mondo femminile. La presente serigrafia è la versione grafica dell'omonimo dipinto a olio su emulsione realizzato da De Luigi nel 1974. Enormi rubinetti sono presenti anche in un altro dipinto, La Madonna dell'Orto del 1976, nel quale il portale della storica chiesa veneziana appare ostruito da un imponente impianto idraulico (non privo di un velato riferimento sessuale), in balia dell'acqua alta. In Piattaforma Longhena, la Salute si trova in cima a una piattaforma petrolifera in mezzo al mare, a cui sono ancorate delle petroliere. Tutte queste rappresentazioni surreali e apocalittiche rientrano nella riflessione da parte dell'artista sui pericoli idrogeologici e industriali che incombono sulla città di Venezia (a cura di Matteo Colovatti, 2017).
Venezia immagine, Venezia: quale immagine? Immagini di cinque pittori Vittorio Basaglia, Danilo Bergamo, Renato Borsato, Ludovico De Luigi, Romano Perusini, Pordenone 1982