in basso a destra: TONO 69
in basso a destra: Tono
in basso a sinistra: 137/ 220
sulla cornice superiore e inferiore dell'immagine, la frase si ripete: GLI SGUARDI I FATTI E SENHAL DI ANDREA ZANZOTTO SEGNI DI TONO. GLI SGUARDI I FATTI E SENHAL DI ANDREA ZANZOTTO SEGNI DI TONO ECC ECC. ECC..
nell'incisione, sulla destra in senso verticale: DIANA
L'incisione trae origine da un poemetto di Andrea Zanzotto (Pieve di Soligo, Treviso, 1921) "Gli sguardi, i fatti e Senhal" che egli pubblicò a sue spese nel 1969 in cinquecento copie. Il tema centrale dell'opera è la conquista della luna da parte dell'uomo: questo atto viene interpretato come una violenza su un soggetto che aveva da sempre ispirato la poesia, una profanazione che ne toglie l'aurea magica e priva l'arte di uno dei suoi miti. Zanzotto stesso si esprimeva personificando la luna e descrivendo l'uomo mentre raggiungeva e feriva il casto nudo. Tono Zancanaro indica chiaramente di riferirsi a quest'opera letteraria riportandone titolo e autore lungo le cornici superiore ed inferiore dell'immagine. L'artista rappresenta poi il nudo della luna, dove il nome Diana, dea della caccia e della luna, è di chiarimento come la forma classica arcuata della luna proposta in più punti dell'incisione, ferito con una freccia sul petto. Intorno volti di uomini l'accerchiano curiosi. Il concetto di violenza è determinato anche dalla punta di freccia iterata al centro. Le figure sono evidenziate dal bianco, infatti il colore è lasciato allo sfondo. Le forme sono essenziali, descritte con volumi pieni e tondeggianti. Il nudo femminile è stato più volte affrontato dall'artista in cicli dedicati alle donne amate come "Levana" o "Brunalba e Brunanotte". L'immagine della donna è per l'artista simbolo di "un eros splendente e inacessibile"(M. Gaddi, 1983) e già in precedenti incisioni esiste la metafora tra donna e luna, in quanto sentita come essere superiore, misterioso, irreale, rappresentata quasi sempre nuda e ammantata di collane e bracciali con ciocche di capelli simili a falci di luna. La stessa posa semidistesa del corpo femminile che mette in evidenza i seni pieni, è più volte scelta come posa. Tra il 1969 e il 1970 Tono fece diverse tavole con la luna personificata come tema principale, spesso stesa e nuda, osservata da un volto d'uomo ingrandito e posto sul lato della figurazione. Zancanaro espose alla Galleria del Girasole nel 1963 in una personale e nel 1965 in una collettiva.
Marra M., Pinacoteca E. De Cillia di Treppo Carnico. Guida alla lettura di un patrimonio d'arte visiva, Tolmezzo (UD) 2001
Pinacoteca Treppo, Pinacoteca di Treppo Carnico. Donazione del pittore Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1997
Pinacoteca arte, Pinacoteca d'arte contemporanea di Treppo Carnico. Donazione De Cillia, Tolmezzo (UD) 1983
Menichini D., Pinacoteca. 50 opere di Artisti della Regione. Dono di Enrico De Cillia, Treppo Carnico (UD) 1975
Tono Zancanaro, Tono Zancanaro. Incisioni, Padova 1983