sotto la parte figurata a sinistra: E. Cateni dis.
sotto la parte figurata a destra: Lasinio figlio inc.
in basso al centro: Francesco Petrarca
angolo inferiore destro: N.° 177
La stampa presenta in basso destra la numerazione rossettiana "N.° 177" L'erudito comperò l'incisione post 1829, data dell'esecuzione della stessa; questo ben si accorda con quanto affermato da Rossetti in una lettera allo stampatore Nicolò Bettoni del giugno 1824 nella quale asseriva di possedere "140 articoli spettanti alla petrarchesca iconografia" (cfr. Nodari 2005). L'incisione fa da antiporta alle "Rime di Francesco Petrarca", edite a Firenze presso Passigli, Borghi e C. nel 1829 (cfr. Ley 2002). In Biblioteca civica a Trieste c'è un esemplare in carta bianca (PETR. I Aa 555) e uno in carta turchina (PETR. I Aa 570), mentre la stampa in esame attesta che l'opera fu pubblicata anche in carta verdina. Il ritratto inciso deriva da uno dipinto in tavola conservato agli Uffizi di Firenze, attribuito ad Anonimo toscano del XVI secolo (cfr. Gli Uffizi 1979). Scarse le notizie sul disegnatore e litografo Emidio Cateni (notizie 1814-1828), di cui Servolini cita un "Ritratto di Francesco Nenci" stampato a Firenze nello Stabilimento Ridolfi. Più noto invece l'incisore Giovanni Paolo Lasinio (Firenze 1798-1855), figlio e allievo di Carlo Lasinio (da cui la firma "Lasinio figlio inc."), che si specializzò nell'incisione di riproduzione di monumenti e opere d'arte. Collaborò infatti ad illustrare con stampe svariate opere tra cui i "Monumenti sepolcrali della Toscana. Disegnati da Vincenzo Gozzini e incisi da Giovanni Paolo Lasinio", editi a Firenze da Sermantelli nel 1819, "Le piazze del Granduca di Firenze co' suoi monumenti..." opera pubblicata a Firenze presso Luigi Bardi nel 1830 e la "Raccolta delle più celebri pitture esistenti nella città di Siena disegnate e incise da valenti artisti", edita a Firenze presso Niccolò Pagni nel 1825. Sue incisioni sono inoltre presenti nella "Reale galleria degli Uffizi illustrata", uscita in 9 volumi a Firenze presso Giuseppe Molini e Co. nel 1817-1831, nell' "Imperiale e Reale Galleria Pitti illustrata" di L. Bardi, edita a Firenze coi tipi della Galileiana nel 1837-1840, nella "Reale Galleria di Torino illustrata" di R. D'Azeglio, pubblicata a Torino presso Chério e Mina nel 1836. Per l'attività più tarda cito la collaborazione alla "Storia delle pittura italiana espressa coi monumenti" di G. Rosini, edita a Pisa, presso Niccolò Capurro nel 1839-1855 in 8 volumi. Servolini riporta in modo preciso la data di morte dell'artista, avvenuta secondo lui l'8 settembre 1855; si tenga presente però che incisioni di Lasinio compaiono pure ne "Il tabernacolo della Madonna d'Orsanmichele...tavole dodici disegnate da Francesco Pieraccini e incise dal cav. prof. G. Paolo Lasinio", edito a Firenze presso Giuseppe Ferroni nel 1874. Può darsi che la pubblicazione sia una ristampa di un'edizione precedente a me non nota, o forse essa sta a testimoniare che a quella data l'incisore era ancora vivo. In Biblioteca civica è conservato un altro esemplare della stampa in esame in carta bianca (PETR. Ic. 172, cfr. scheda S 3824).
Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005
Ley K., Die Drucke von Petrarcas “Rime” 1470-2000 Synoptische Bibliographie der Editionen und Kommentare, Bibliotheksnachweise, Hildesheim/ Zürich/ New York 2002
Gli Uffizi, Gli Uffizi. Catalogo generale, Firenze 1979