Lapi Angelo Emilio, XIX

Oggetto
stampa di riproduzione
Soggetto
ritratto d'uomo: Francesco Petrarca
Titolo
Petrarca
Autore
Lapi Angelo Emilio (1769/ 1852) - incisore
Ermini Pietro (1774/ 1850) - disegnatore
Cronologia
1800 post - 1817 ante
Materia e tecnica
acquaforte
Misure impressione
mm - altezza 175, larghezza 125
Misure foglio
mm - altezza 279, larghezza 189
Codice scheda
S_3837
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

L'acquaforte riporta in basso a destra la numerazione rossettiana "N.° 14". La stampa infatti compare citata nel catalogo della raccolta petrarchesca edito nel 1822, all'interno della Collezione seconda che documenta l'accrescimento della collezione tra il 1817 e il 1819, al n. 14 della sezione iconografica: "14. Incisione a bulino. Ermini disegnò; A. Lapi incise. Petrarca con cappa e laurea sovrapostovi; al di sotto la leggenda "Petrarca" (Rossetti 1822). Va da sè che l'incisione, in pendant con una raffigurante Laura (cfr. scheda S 3836), è stata eseguita prima del 1819 da Angelo Emilio Lapi (Livorno 1769-Firenze 1852) su disegno di Pietro Ermini (Arezzo 1774-1850), basandosi sulla nota effigie in miniatura del poeta presente nel codice pluteo XLI 1 della Biblioteca Laurenziana di Firenze (sull'iconografia laurenziana cfr. scheda OA 51399). L'incisore e litografo Angelo Emilio Lapi fu allievo di Raffaello Morghen e nel 1826 fu nominato professore all'Accademia di Firenze. Tra le sue incisioni più giovanili si annoverano una "Veduta di una parte dell'Arno di Pisa con il giuoco del Ponte" del 1780 ca, firmata "Angelo Lapi inc.", e il "Débarquement et entrée des Anglais à Portoferraio le 10 Juillet 1796", inciso nel 1796 sotto la direzione di Morghen. Eseguì pure una serie di stampe di riproduzione di opere di importanti artisti quali un "Battesimo di Gesù" da Andrea del Sarto, e una "Sacra Famiglia" da Raffaello. Nel campo della grafica rivolta all'editoria collaborò ai rami per la "Storia della pittura italiana esposta coi monumenti" di Giovanni Rosini, edita in 8 volumi a Pisa presso Niccolò Capurro nel 1839-1847. L'aretino Pietro Ermini, disegnatore, miniatore, incisore e copista, fu a partire dal 1792 allievo del pittore fiorentino G. A. Fabrini. Dal 1798 al 1807 studiò all'Accademia di Firenze, dove dal 1828 ebbe la cattedra di Disegno. Lasciò l'Accademia nel 1836 e fino al 1847 godette del sussidio granducale. Dal 1792 al 1828 lavorò come copista agli Uffizi, ritraendo in disegni opere di vari artisti tra cui Raffello e Pontormo, e lavorò in stretto contatto con i disegnatori F. Rainaldi e G. Cipriani. Tra i disegni più belli sono "Firenze liberata dagli Austro-Aretini" e "Viva Maria", entrambi del 1799 e incisi da G.B. Cecchi per lo stampatore Bardi di Firenze. Secondo Fowler (riportato da Ley 2002) l'incisione in esame copia una di Felice Zuliani (scheda S 3802) che fa da antiporta al I tomo delle "Rime del Petrarca con note", edite da Orlandelli a Venezia nel 1820. Ma si è visto come un'esemplare di questa stampa era già in possesso del Rossetti nel 1819, un anno prima dell'uscita dell'edizione Orlandelli.

BIBLIOGRAFIA

Ley K., Die Drucke von Petrarcas “Rime” 1470-2000 Synoptische Bibliographie der Editionen und Kommentare, Bibliotheksnachweise, Hildesheim/ Zürich/ New York 2002

Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822