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sotto la parte figurata a sinistra: Simone Memmi pin.
sotto la parte figurata a destra: Nicola Mellini inc. 1821
in basso al centro: BELLA E MODESTA/ MADONNA LAURA DEL PETRARCA
in basso al centro: Vera effigie di Lei levata da una pregiabile antica tavola, e confrontata colla/ miniatura inserita nel codice manoscritto del Divo Poeta esistente nella Laurenziana di Firenze
angolo inferiore destro: N.° 100
La stampa presenta nell'angolo inferiore destro la numerazione rossettiana "N.° 100", e certamente fu comperata dall'erudito dopo l'uscita nel 1822 del catalogo della raccolta petrarchesca piccolominea, nel quale Rossetti elenca i 90 esemplari che fino a quel momento fanno parte della sezione iconografica della collezione. Tra il materiale archivistico del Museo petrarchesco piccolomineo esiste una nota di Rossetti datata 31 agosto 1822 che descrive compiutamente l'incisione e l'opera da cui essa deriva: "Il ritratto qui inciso in rame da Nicola Mellini fu fedelmente copiato da una tavola antica, che da Luigi Arrighi a certo Adriani o Andriani era stata comprata per meno di 20 scudi in una casa di persona privata di questa città, di cui però non mi si seppe dire il nome. Questa tavola [...] era però alquanto guasta e dovette ristaurarsi. In questo restauro si prese per norma la miniatura Laurenziana, secondo la quale vi si aggiunsero le collane che l'originale non avea. Nulla per altro vi fu alterato od aggiunto nel resto. Terminata la incisione, il socio Adriani vendette la tavola al principe Poniatowscky (sic) che ora la possiede in Roma. [...] Tutte queste relazioni mi furono date oggi dallo stesso Nicola Mellini [...] (BCTS, PETR. Ms I 97). Perciò come afferma Rossetti l'acquaforte in esame copia fedelmente un dipinto che, appartenuto all'Adriani di Bologna, passò dopo il 1821 alla collezione del principe Poniatowsky a Roma, dove lo cita il Cicognara (1823) con un'attribuizione a scuola belliniana, e che oggi è di ubicazione ignota. La tavola e quindi la stampa in esame si ispirano chiaramente al ritratto di Laura in miniatura presente nel codice mediceo laurenziano XLI 1 (sulla miniatura cfr. scheda OA 51399). L'acquaforte è firmata da Nicola Mellini (notizie 1796-ante 1843), che fu incisore di riproduzione, come dimostra la stampa in esame oltre ad altre incisioni citate dal Servolini, che riproducono opere di famosi artisti bolognesi quali E. Sirani (Timoclea Tebana, 1804), G. Cavedone (Adorazione dei Magi, 1832) e veneti come Tintoretto (S. Antonio Abate, 1836). Il museo petrarchesco piccolomineo conserva un'altra stampa di Mellini (Ic. 24, cfr. scheda S 3831), firmata e datata 1827, che è una derivazione da questa incisione.
Cicognara L., Storia della scultura dal suo risorgimento in Italia fino al secolo di Canova del Conte Leopoldo Cicognara per servire di continuazione all’opere di Winckelmann e di D’Agincourt. Edizione seconda riveduta ed ampliata dall’autore, Prato 1823