sotto la parte figurata a sinistra: Chasselat pinse
sotto la parte figurata a destra: Mellini incise
in basso al centro: PRIMO ABBOCCAMENTO DI PETRARCA, E DI LAURA
in basso al centro: Petrarca fu uno dei più grandi Poeti d'Italia, la sua riputazione si diffuse ben presto da per tutto. Essendo un giorno nella chiesa di S.ta Chiara d'Avignone, vide una Giovane, la di cui bellezza lo colpì. Si mise ginocchioni presso di Lei, onde poter meglio contemplarla. Nell'atto che quell'Incognita le passò dinanzi per uscire, provò una tal commozione, che è impossibile d'esprimere. Sortì Egli pure dalla chiesa per deporre nel seno d'un Amico il segreto d'un cuore colpito da quanto essere vi può nel mondo di perfetto. S'informò chi fosse la Giovine, e seppe ch'ella si chiamava Laura figlia d'Audiberto da Nove Cavaliere. Fece dei versi in di lei onore, e questi gli erano recati da persona confidente. Laura divenne sensibile, e non poté far a meno di ammirare Petrarca, ed i suoi bei versi
in basso al centro: N:1
in basso a destra: Presso Mar.o Ant.o Landini in Bologna
La stampa fa serie con altre tre (PETR. Ic. 7, 8, 9, cfr. schede S 3780, 3782, 3781) e l'intero gruppo deve essere entrato a far parte della raccolta dopo la morte di Rossetti, quando la collezione apparteneva già alla Biblioteca civica. Infatti non c'è traccia delle quattro stampe nell' Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti (PETR. Ms I 76), redatto nel 1843 dal libraio G. Schubart e dal disegnatore G. Merlato. Le acquaforti, eseguite due (cfr. stampa in esame e quella di scheda 3780) da Nicola Mellini (notizie 1796-ante 1843) e due da Camillo Lambertini (notizie 1820-1844, cfr. schede S 3782, 3781), si basano su quattro composizioni di chiara matrice romantica raffiguranti alcuni episodi della storia d'amore di Petrarca e Laura, firmate "Chasselat" (cfr. Trapp 2001). L'autore dovrebbe essere identificabile con il pittore, disegnatore e litografo francese Charles Abraham Chasselat (Parigi 1782-1843), figlio del pittore miniaturista Pierre Chasselat, che fu suo primo maestro. In seguito entrò in bottega di François André Vincent. Debuttò al Salone di Parigi esponendo una pittura di storia raffigurante "Il riposo di Belisario". Si dedicò anche alla pittura di soggetto religioso, eseguendo numerosi disegni illustranti le feste e cerimonie reali. Durante la Restaurazione approntò una serie di composizioni incise da vari artisti atte ad illustrare opere di Racine, Molière e Voltaire, oltre ai "Racconti di mille e una notte", le "Oeuvres des jeunes femmes" di M. Bouilly, "Marie de France" e "Corinne" di Madame De Staël, almanacchi e romanzi a puntate. Poco si conosce di Nicola Mellini (notizie 1796-ante 1843), che fu incisore di riproduzione, come dimostra la serie in esame oltre ad altre stampe citate dal Servolini, che riproducono opere di famosi artisti bolognesi quali E. Sirani (Timoclea Tebana, 1804), G. Cavedone (Adorazione dei Magi, 1832) e veneti come Tintoretto (S. Antonio Abate, 1836).
Trapp J. B., Petrarch's Laura: the portraiture of an imaginary beloved, in Journal of the Warburg and Courtauld Institutes, 2001, LXIV