in basso a destra sotto la figurazione: Jac. Leonardis del. sculp.
sotto la parte figurata a sinistra: Spolverini, del Riso lib. IV./ ...in cento, e cento/ Usi del vitto umano, e in varie guise/ Con l'aita del Sole, e di sals'onde/ D'aromati e di fiamme all'uom divenne/ Medicina, ristor, bevanda, e cibo
sotto la parte figurata a destra: Or qual'ebbe l'Egitto, e in quella stessa/ Forma, che al Nilo Osiride, la bella/ Iside tua, nostra Regina, e Donna/ Per noi servi e ministri a te lo manda,/ Pegno di figlia amante, e dei suoi strani/ Lieti successi testimonio eterno.
La stampa è incorniciata da un passepartout di cortoncino beige e messa sottovetro, e questo non ha reso possibile la misurazione dell'impronta; si danno perciò solo le misure del foglio visibile. L'acquaforte, firmata da Leonardis "Jac. Leonardis del. sculp.", rappresenta in primo piano il Fiume Nilo, raffigurato secondo l'iconografia descritta da Cesare Ripa come un vecchio con barba e capelli lunghi, che sta seduto con un remo nella mano destra e con accanto l'attributo dell'acqua che sgorga da un grande vaso rovesciato. Dietro di lui quattro vegliardi con remi, forse delle divinità fluviali, e sullo sfondo entro la grotta dei fanciulli davanti ad una tavola imbandita, probabile riferimento alla fertilità portata dal fiume alle terre aride dell'Egitto. Al Fiume Nilo rendono omaggio alcuni soldati sbarcati da due navi, che gli portano la pianta del riso. Il soggetto dell'acquaforte si ricava dall'iscrizione che compare sotto la parte figurata, e che attesta come l'esemplare in esame sia stato inciso per decorare un'edizione per ora non individuata del libro del poeta didascalico Gian Battista Spolverini (Verona 1695-1763), La coltivazione del riso. Dell'opera sono note diverse edizioni: l'editio princeps stampata a Verona nel 1758 da Agostino Carattoni, con doppia antiporta, testate e finali incisi in rame da Domenico Cunego su disegno di Francesco Lorenzi (in 4°). La seconda edizione uscita sempre a Verona per il Carattoni nel 1763 in 4°, del tutto simile alla prima; una terza edizione in 8°, pubblicata a Bergamo da Francesco Locatelli nel 1764; un'edizione del 1781, di cui non sono noti n'è il luogo di edizione n'è il nome dell'editore; l'edizione a Venezia per Antonio Zatta nel 1790, entro la raccolta del Parnaso italiano (vol. 48, in 8°) e infine l'edizione in 4° a Verona nel 1796, presso la Stamperia Giuliari, di cui è menzionata l'antiporta con il ritratto dell'autore inciso da Andrea de Bernardis su disegno di Agostino Ugolini. La stampa del Leonardis a quanto si sa non fa parte di nessuna delle edizioni citate, ma probabilmente di un'altra finora non individuata e perciò è per ora databile dal 1758, anno della prima uscita dell'opera, al 1794, anno di morte dell'incisore.