Le nove acquaforti fanno parte di una serie di 20 tavole, incise da Giacomo Maria Giovannini nel 1693-1694 e pubblicate nel 1694 a Bologna dagli eredi di Antonio Pisarri e da Marco Antonio Fabbri, che riproducono gli affreschi con episodi della vita di San Benedetto eseguiti tra il 1604 e il 1605 da Ludovico Carracci assieme ad alcuni dei suoi più valenti allievi nel chiostro di San Michele in Bosco a Bologna. Gli affreschi, di cui il Carracci eseguì sette episodi mentre gli altri furono dipinti da Francesco Brizio, Lorenzo Garbieri, Guido Reni, Lucio Massari e Giacomo Cavedoni, sono andati quasi del tutto perduti. La serie delle stampe uscì a corredo dell'opera di Carlo Cesare Malvasia "Il claustro di S. Michele in Bosco di Bologna dipinto dal famoso Lodovico Carracci, e da altri eccellenti maestri usciti dalla sua scola descritto dal sig. co. Carlo Cesare Malvasia e ravvivato all'originale con l'esatto disegno, ed intaglio del sig. Giacopo Giovannini pittore bolognese": l'edizione del 1694 fu la prima, come attesta la dedica che lo stesso Giovannini fece a Ferdinando III di Toscana, datata anch’essa nel 1694, nella quale si lamenta che la morte del Malvasia, avvenuta nel 1693, fosse capitata prima che egli avesse terminato l’incisione delle tavole. L’opera ebbe il nulla osta della censura nel 1693 e il privilegio per dieci anni. Gli editori dell’opera furono gli eredi di Antonio Pisarri, affiancati da Marco Antonio Fabbri, forse l’editore delle sole tavole. Al Piccolo museo della casa carnica di Pesariis sono conservate l’Antiporta e le tavole 1, 2, 4, 5, 7, 8, 15, 16.
Davoli Z., La raccolta di stampe "Angelo Davoli". Volume quarto: E-Gq, Reggio Emilia 2000
Bartsch A., Le peintre graveur. Maitres Italiens (suite) - Supplements, Nieuwkoop 1982, IV (XVIII-XXII)-4