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in calce: ex te enim ortus est Sol Iustitie Christus Deus noster.
Quest'esemplare testimonia lo stato della matrice prima della falsificazione di Barelli, che aggiunse in basso a destra il monogramma "HC" e la data 1518, come testimonia un altra tiratura ottocentesca della stampa conservata nella Raccolta Angelo Davoli di Reggio Emilia (DAVOLI 1999, che legge il monogramma "CH"). Non è da escludere che l'immagine sia servita a corredo illustrativo di un libretto di preghiere e di salmi: infatti la scritta "da te dunque è sorto il Sole di Giustizia Cristo Nostro" richiama il salmo 19 intitolato "Il Signore Sole di Giustizia". L'inno celebra in Jahve il creatore del cielo e specialmente del sole, simbolo di giustizia nell'antico Oriente, e l'autore della legge. Nella liturgia del Natale l'inno è applicato al Verbo di Dio, sole di giustizia, e perciò forse la stampa può aver illustrato anche un libro liturgico, dato che le parole "ex te enim ortus est" richiamano l'evento della nascita di Gesù da Maria Vergine. L'agnello in braccio al San Giovannino, l'uva e i fichi nella cesta accanto alla Madonna, la croce e il cartiglio in mano a Gesù Bambino, di solito attributi del Battista, sono elementi che prefigurano la passione e la morte di Cristo. Nella silografia l'uso insistito di un fitto tratteggio per delineare le forme e il muretto di cinta alle spalle della Vergine fa sì che le figure risultino schiacciate, e la composizione giocata tutta in superficie, priva di profondità. Sotto il profilo stilistico e formale sembra plausibile un a datazione al XVIII secolo.
Davoli Z., La raccolta di stampe "Angelo Davoli". Volume terzo: Cas - D, Reggio Emilia 1999