in basso a sinistra: H. Singleton pinxit.
in basso a destra: A. Zecchin sculpsit.
in basso al centro: THE FIRST LIVING Mourning at the Grave of THE FIRST DEAD
Il nome di Antonio Zecchini compare nei cataloghi dei Remondini dal 1817 con una numerosa serie di incisioni, tutte a granito, tratte soprattutto dapittori inglesi o che operarono a Londra: Gavin Hamilton, Angelica Kauffmann, Thomas Stothard, Lavinia Spencer, Thomas Cheesman, ecc. Ma l'incisoreera attivo a Bassano molto prima del 1817, dato che una sua opera, anch'essa realizzata a granito e intitolata La morte del canarino, era stata esposta nel 1807 alla mostra che la città organizzò per onorare il nome di Napoleone il Grande e la pace firmata in quell'anno a Tilsit (GAMBA 1807, c.[13r]).E possibile quindi, ma è solo un'ipotesi, che anche lui fosse entrato a far parte della calcografia che Antonio Suntach aveva aperto a Bassano, fallita nel 1816 e venduta, assieme al fondo dei rami, ai Remondini.Ciò spiegherebbe la presenza tardiva del nome dell'incisore nei cataloghiRemondini, in anni nei quali Zecchini era a Milano (cfr. BENEZIT 1948-1955, X, p. 876), dove la sua attività è documentata dal 1815 al 1833 con lavori per le edizioni della Vedova Vallardi e per Vincenzo Batelli e GiuseppeRanieri Fanfani (cfr. FUOCO ACQUA CIELO TERRA 1995, nn. 101-102, 192).