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Il sito è noto in base ad una nota di A. Puschi, che alla fine dell'800 riportava la notizia della scoperta nei fondi Collioud (prolungamento della via Amalia vicino a Via della Pietà) di alcune strutture murarie e di un pavimento in opus spicatum, nonché di una lucerna integra in terra sigillata italica con la raffigurazione di una scimmia che porta una scala ed un vaso, con un cappuccio (cucullio) che le copre la parte posteriore del corpo scendendo a mo' di mantello (Puschi 1896, p. 415). Seguendo lo scavo nella casa al civico n. 22 si rinvenne un lacerto di mosaico in tessere bianche.
Probabilmente i resti sono da connettere ad un edificio a carattere residenziale.
Auriemma R./ Degrassi V./ Donat P./ Gaddi D./ Mauro S./ Oriolo F./ Riccobono D., Terre di mare: paesaggi costieri dal Timavo alla penisola muggesana, in Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste, 8-10 novembre 2007), Trieste - Pirano 2008
Puschi A., Antichità scoperte a Trieste e nel suo territorio nel decennio 1887-1896, in Archeografo Triestino, 1896, 21