INSEDIAMENTO, secc. II-IV d.C.

In un terreno situato a una trentina di metri dalla strada che da Malnisio porta al bivio della Maniana, nel 1973 ricerche non autorizzate portarono al recupero di materiali archeologici e alla parziale rimessa in luce di resti murari discontinui. Al fine di verificare la consistenza dei ritrovamenti e in prospettiva di una riorganizzazione fondiaria dell'area, a distanza di 20 anni si eseguirono sondaggi che rimisero in luce una piccola porzione di quello che doveva essere una ben piu' vasta struttura abitativa e produttiva. In particolare, fu indviduato un ambiente absidato identificabile, sia per la conformazione architettonica che per il ritrovamento di intonaci dipinti e lacerti di mosaici pavimentali, come un vano residenziale della villa rustica. Le tecniche murarie utilizzate, simili a quelle delle ville friulane di Joannis, Coseano e Vidulis, consistono di paramenti in grossi ciottoli di fiume disposti regolarmente e di nuclei in ciottoli di piccole dimensioni e frammenti laterizi, il tutto allettato in abbondante malta. Questa parte della villa conobbe almeno due fasi edilizie e, probabilmente, un cambiamento di funzione – da conviviale a utilitaria - se all’interno del vano absidato si ricavò un focolare. I materiali raccolti, sebbene in gran parte al di fuori dei contesti stratigrafici, indicano per l'insediamento una cronologia tra il II e il IV secolo d.C. Si tratta di vasellame in ceramica grezza e in vetro, oggetti di ornamento e di uso personale, frammenti di mosaici, armi, strumenti da lavoro, monete, laterizi.

Le evidenze sono interpretabili come parte di una villa rustica legata allo sfruttamento agricolo del territorio circostante, in vita tra il II e il IV sec. d.C. Eventuali fasi precedenti potranno essere acertate solo da ulteriori lavori di scavo.