Stele di forma rettangolare in marmo con venature rosa (probabile alabastro rosa). Presenta struttura a pseudo-naiskos: in alto vi è un architrave a fascia liscia che sostiene in lieve aggetto un “geison” modanato a tondino, il quale sembra decorato a intervalli regolari da antefisse non ben visibili; la trabeazione poggia su due lesene laterali a fusto liscio e capitello dorico, le cui basi allargate insistono sulla cornice inferiore a fascia liscia. La struttura architettonica riquadra su tre lati la decorazione figurata, ottenuta a rilievo su uno specchio non molto profondo, mentre sul lato destro alcuni elementi della scena si estendono fino al bordo sfruttando il piano levigato del fusto della lesena.
La tipologia e lo schema compositivo del rilievo presentano i caratteri canonici delle stele funerarie greche con scena di banchetto, prodotte in Attica nel IV secolo a.C. e successivamente in ambiente ellenistico. Nel nostro caso, il materiale utilizzato e alcuni particolari della raffigurazione (ad esempio l'abbigliamento dei personaggi o la postura della figura muliebre) fanno pensare ad una provenienza da area microasiatica, dove stele di questo genere erano diffuse soprattutto nel II secolo a.C. Il pezzo potrebbe essere stato acquisito tramite il mercato antiquario di Venezia.
Sperti L., Rilievi greci e romani del Museo Archeologico di Venezia (Collezioni e musei archeologici del Veneto), Roma 1988
Galliazzo V., Sculture greche e romane del Museo Civico di Treviso (Collezioni e musei archeologici del Veneto), Roma 1982