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Frammento di pilastrino binato, costituito da una base ionica da cui si diparte un listello centrale liscio che separa le due semicolonne frammentarie e ricoperte da un disegno "a tessitura" o a graticcio, con nastri a quattro capi sul segmento sinistro e a tre capi sul destro senza spazi intervallari
Riguardo alla datazione Gaberscek 1978 (pp. 100-101) propone il VI secolo, accostando la decorazione del frammento cividalese, che, secondo lo studioso "rivela robustezza e solidità architettonica", alla transenna in marmo di San Clemente a Roma (cfr. C. L. Ragghianti, L'arte bizantina e romanica. L'arte in Italia dal secolo V al secolo XI, vol. II, Roma 1968, cc. 237-8, fig. 182) occupata (tranne che nel bordo) da una ricca "tessitura"; osserva inoltre che negli incroci ci sono dei fori di gusto "bizantino" non riscontrabili nelle sculture "a tessitura" altomedievali. Tagliaferri 1981 (p. 232, n. 346) critica l'attribuzione di Gaberscek osservano che l'accostamento tra le due opere riguarda soltanto una "affinità iconografica" tipica di tutto l'altomedioevo e data il pezzo all'inizio dell'età romanica sulla base della struttura architettonica della colonnina, dove l'elemento geometrico ha la funzione di "semplice e pura copertura decorativa".
Tagliaferri A., Corpus della scultura altomedievale. X. Le diocesi di Aquileia e Grado, Spoleto 1981
Gaberscek C., Rilievi altomedievali a Cividale, in Memorie Storiche Forogiuliesi, 1977(1978), LVII
Visintini M., Formazione e sviluppo della sezione altomedievale del lapidario forogiuliese, in Forum Iulii, 2006, XXX