Una scultura ritrovata

02 Gennaio 2023

Una scultura ritrovata

Scultura distrutta nel parco di Villa Manin

Sotto gli alberi del parco di Villa Manin c’era tempo una scultura coperta di muschio. Era una delle tante fatte realizzare dai Manin nel Settecento, ma era stata più volte spostata negli anni così che nessuno sapeva più quale fosse la sua posizione originaria.
Raffigurava un uomo con un cane ai suoi piedi, ma tutti e due, uomo e cane, erano privi di testa. Inoltre, il muschio che, favorito della collocazione sotto alberi alti e ombrosi, li aveva coperti rendeva ancora più difficile apprezzare le loro forme.

Parco di Villa Manin, la scultura raffigurante un uomo con un cane

La condizione dell’opera non era insomma ideale, ma peggiorò tragicamente durante un temporale dell’agosto 2021. A causa del vento uno degli alberi che circondavano la scultura cadde centrandola in pieno e la mandò letteralmente in frantumi.

Parco di Villa Manin, la caduta dell’albero che ha distrutto la scultura

I danni erano così gravi che un intervento di recupero sembrava difficile. Ma grazie alla perizia della restauratrice di Anna Comoretto in collaborazione con lo scultore Alberto Fiorin, è stato possibile non solo ricomporre pezzo per pezzo l’opera, ma restituirle una fisionomia molto più chiara di quella che aveva prima dell’incidente.

I frammenti della scultura a seguito dell’incidente

Oggi nel parco di Villa Manin è possibile ammirare la scultura da poco restaurata. Prudentemente tuttavia, con l’autorizzazione della Soprintendenza, l’opera è stata spostata di qualche metro rispetto a punto in cui si trovava al momento dell’incidente. E’ stata collocata a distanza di sicurezza dagli alberi per sottrarla al rischio di nuovi danni in caso di temporali, ma anche per evitare che l’ombra e l’umidità permettano di nuovo al muschio di velare le sue belle forme.

Parco di Villa Manin, la scultura dell’uomo con cane restaurata

E’ possibile leggere la relazione completa del restauro cliccando qui: La relazione del restauro a cura di Anna Comoretto.