Torviscosa: obiettivo sulla città
Il 18 luglio 1917 si costituisce a Torino la SNIA: “Società di Navigazione Italo Americana”, che ha come missione industriale prioritaria l’attività di collegamento mercantile marittima tra Italia e Stati Uniti; nel 1920 la ragione sociale viene modificata in “Società di Navigazione Industria e Commercio” poiché una parte della sua attività si è nel frattempo orientata anche verso la produzione delle fibre tessili sintetiche. In seguito, nel 1922, l’azienda assume la denominazione definitiva di SNIA VISCOSA “Società Navigazione Industriale Applicazione Viscosa”.
La materia prima necessaria per la fabbricazione delle fibre tessili è la cellulosa che viene ricavata dalla lavorazione di alberi ad alto fusto come il faggio, l’abete e il pino. Queste tipologie di piante si trovano soprattutto nelle aree geografiche forestali nordiche e balcaniche. Non potendo recuperare la materia prima in Italia, la SNIA Viscosa, dopo proficui studi e ricerche e studi riesce ad ottenere la cellulosa attraverso la lavorazione della canna gentile (arundo donax). Il 14 dicembre 1935 la SNIA deposita il brevetto industriale per il trattamento della canna gentile e per la sua trasformazione in cellulosa.
Vaste zone paludose, ridotta densità di popolazione, elevata possibilità di reclutare manodopera fanno di Torre di Zuino il luogo ideale in cui concentrare la nuova produzione industriale.
Il 31 gennaio 1938 viene così costituita la S.A.I.C.I. “Società Anonima Agricola Industriale per la produzione italiana della Cellulosa”.
Il 27 ottobre 1937 iniziano i lavori, per la trasformazione fondiaria e la costruzione della nuova città che avrebbe dovuto accogliere l’insediamento industriale.Il 21 settembre 1938, lo stabilimento viene inaugurato con la visita ufficiale di Benito Mussolini. Torre di Zuino diventa un nuovo Comune e prende il nome di Torviscosa (26 ottobre 1940).
Fra la fine degli anni Trenta del Novecento e l’inizio degli anni Sessanta, la SNIA-SAICI incarica di documentare le grandi trasformazioni urbanistiche e industriali che danno luogo al nucleo fondativo dell’odierna città di Torviscosa a un fotografo di fiducia del gruppo industriale: Vincenzo Aragozzini; prima come collaboratore dello storico studio milanese “Stabilimento Fototecnico Crimella” (1937-1948) e poi in proprio come titolare dello “Studio Aragozzini”.
L’attenzione di Aragozzini si concentra sulla costruzione della città e dello stabilimento industriale, sull’impianto urbanistico complessivo ed anche sul territorio agricolo che fa da corredo non secondario al sistema complessivo di Torviscosa.
Troviamo così fotografate le cosiddette “case colombaie” destinate agli operai della fabbrica, lucido esempio di “casa di campagna urbana”, le case destinate ai tecnici, quelle riservate agli impiegati che pur nella sobrietà dei materiali utilizzati ci restituiscono almeno qualche accenno al coevo lessico di matrice novecentista.
Non manca la rappresentazione della Agenzie agricole corollario indispensabile all’idea fondativa della città basata sul connubio indissolubile tra territorio e industria.
All’interno della banca dati si trovano poco più di 3000 fotografie catalogate; un ricco patrimonio storico-culturale che è giunto fino a noi aiutandoci a ricostruire un’esperienza unica all’interno della nostra Regione che, mondata da ogni retorica ideologica, merita di essere sempre più conosciuta e approfondita