Planimetro polare, Filotecnica ing. A. Salmoiraghi & C. Milano

Oggetto
Planimetro polare
Categoria
topografia
Autore
Filotecnica ing. A. Salmoiraghi & C. Milano (1906 post)
Ambito di produzione
produzione industriale italiana
Cronologia
1950 ca.
Localizzazione
Trieste (TS)
smaTs. Sistema museale dell'ateneo di Trieste. Collezione Marussi
Dipartimento di Geoscienze
Codice scheda
PST_460
Iscrizioni

E’ costituito da una massa cilindrica che funge da perno del polo fisso e da una parte mobile che reca i meccanismi per il puntamento delle curve e per il computo delle aree. Il perno (segnatoio) ha forma cilindrica, schiacciata, sagomata nella base inferiore in modo da avere due soli segmenti di contatto con la superficie del foglio. Al centro è la punta metallica che funge da centro del polo. La leva di collegamento è una sottile asta metallica a sezione quadrata, avvitata, ad angolo retto, su un perno che fuoriesce dalla massa cilindrica del polo e che reca incastrato un perno conico metallico, con estremità a sfera, che funge da perno liscio per le rotazioni. L’equipaggio di rilevamento e calcolo è mobile ed è costituito da un puntatore, da un'asta graduata e dal corpo del meccanismo di calcolo. Il puntatore è costituto da una vite con terminazione a puntale conico la cui lunghezza è regolata da una molla elicoidale. A fianco, incernierato su essa, è un piccolo manico metallico sagomato, che reca anch’esso una piccola vite. Il puntatore è inserito nell’asta graduata metallica, a sezione rettangolare, che serve da moltiplicatore di scala. Questa funge da collegamento tra il centro della vite (che coincide con l’origine della graduazione dell’asta) e il corpo del meccanismo di calcolo. La graduazione è compresa tra 50 e 200 con valori indicati ogni decina. L’asta può scorrere a frizione nel corpo del meccanismo se vengono sbloccate due viti, poste sulla superficie laterale del corpo dello stesso. Lo spostamento può anche essere effettuato, bloccate le viti, con azione micrometrica agendo su una vite disposta parallelamente all’asta graduata. Il corpo dello strumento è metallico, a sezione quadrata, e presenta, sostanzialmente, una forma ad H con diverse propaggini che ospitano meccanismi e viti tutte a vista. La parte inferiore non tocca sul foglio perché gli unici punti di contatto sono rappresentati da un disco metallico posto in verticale e dalla ruota graduata. La superficie superiore dello strumento ospita l’incavo in cui è alloggiata l’asta graduata su cui funge da indice lo zero della graduazione del nonio, inciso su una placchetta metallica avvitata sul corpo, segnalato da un puntino nero ad una estremità. Appena sotto l’asta graduata, vicino al nonio, è il foro per inserire l’estremità della leva di collegamento al polo. Poco discosto, disposto con la superficie parallela alla base superiore del meccanismo, è il disco circolare che funge da graduazione principale(contatore), con valori indicati tra 0 e 9; una piccola protuberanza della leva del corpo dello strumento funge da indice. La lettura delle frazioni di giro avviene su una ruota cilindrica mobile (tamburo), divisa in cento parti, numerate di dieci in dieci con cifre da zero a nove, dotata di nonio per la lettura dei decimi di divisione. L'origine di quest'ultimo, con funzioni di indice di lettura della graduazione, è segnalata da un puntino nero ad una estremità.

FUNZIONE

Cosente di misurare aree di superfici piane su mappe e carte topografiche.

MODALITA' D'USO

Si dispone il planimetro sulla carta topografica. Si colloca il segnatoio su un punto del perimetro della superficie da misurare e si esegue la prima misura. Questa sarà costituita da quattro cifre: le migliaia si leggono sul contatore, le centinaia sono date dalle divisioni numerate del tamburo, le decine sono date da una delle dieci divisioni dello stesso tamburo comprese tra un numero e l'altro, le unità sono date da quella delle dieci divisioni del nonio che coincide con una divisione del tamburo. Fatto ciò, si percorre, in senso orario, tutto il perimetro della superficie da misurare sino a ritornare sul punto di partenza e si esegue la seconda lettura. L'area desiderata sarà ottenuta sottraendo la prima misura alla seconda e moltiplicando il valore ottenuto per una costante legata alla scala della planimetria usata.