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in corrispondenza della puleggia di trasmissione: B TJC 100
Macchina da banco poggiante su una solida base rettangolare con gli angoli arrotondati, in corrispondenza dei quali sono predisposti quattro fori che consentono il fissaggio della filettatrice al tavolo di lavoro per mezzo di viti. Dalla base dipartono quattro sostegni verticali che terminano con boccole attraverso cui passano l'albero cilindrico che collega il mandrino, che trattiene il maschio filettato, a due dischi conici, e un albero conico, azionato a motore tramite una puleggia attraverso cui passava una cinghia di trasmissione, che si frappone tra i due dischi.
Filettare il foro dov'è inserita la vite per assemblare le due parti della forbice.
Tenendo in mano la forbice, si premeva il foro da filettare contro il maschio trattenuto dal mandrino, collegato ai due dischi conici tra cui si frappone l'albero a motore. Premendo la forbice sul maschio, il disco conico frontale aderisce all'albero conico facendolo ruotare nel senso dell'avvitamento; tirando a sé la forbice, il disco retrostante entra in contatto con l'albero conico, facendo ruotare il maschio nel senso opposto, provocando lo svitamento dell'utensile dal pezzo.
Informatore 1: Adalgiso Rovere, coltellinaio in pensione. Informatore 2: Dario di Chiara, titolare della ditta Be.Di.Ma di Maniago. Le dimensioni della macchina fanno pensare a un uso specializzato per la filettatura delle forbici da sarta.
Rosa Fauzza P., Il lavoro nelle coltellerie di Maniago, s.l. 2005