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Trapano manuale a struttura verticale, funzionante per mezzo di un semplice meccanismo a ingranaggi conici che consente l'abbassamento del mandrino grazie al movimento della manovella laterale. Alla sommità della macchina, il grande volano collegato alla manovella consente di immagazzinare l'energia prodotta dalla rotazione di quest'ultima, prolungandone quindi il movimento. Il trapano è saldato ad una base poggiante su quattro gambe, terminanti con una leggera svasatura. Una lamiera forata fissata nella parte terminale delle gambe d'appoggio forma con la base di sostegno del trapano, un vano aperto dove probabilmente in origine venivano appoggiati attrezzi e materiali in lavorazione.
Forare legno, metallo o altro materiale.
L'operatore si posiziona frontalmente alla macchina e, fissata la punta al mandrino e il pezzo da forare sulla base d'appoggio con apposite morse, gira la manovella sul lato sinistro della macchina per far abbassare il mandrino e forare con la punta in rotazione il materiale in lavorazione.
Informatore: Antonio Toffoli, ex dipendente Ditta Ausonia. L'informatore riferisce un altro uso che veniva fatto del trapano: poteva essere usato come pressa fissando al posto della punta una piastra, ad esempio per inserire a pressione le boccole di ottone di un ingranaggio, per non rischiare di rovinare il metallo con l'uso del martello.
Rosa Fauzza P., Il lavoro nelle coltellerie di Maniago, s.l. 2005