su entrambi i cilindri delle valvole: Sirai/Milano/Servomotore/Pneumatico/Tipo/Serie/N.
sulla base di sostegno di pendolo, flotter e volantino.: ING. A. RIVA. MONNERET & C./MILANO
Il macchinario è costituito da una serie di elementi meccanici collegati tra loro grazie a pistoni e condotte d'acqua. Nello specifico è costituito da: pistone, valvole a pressione, volantino di manovra, flotter e pendolo di Watt (questi ultimi 3 realizzati su un unica base a forma di parallelepipedo). Il pistone è contenuto in un cilindro disposto orizzontalmente rispetto al pavimento, posto ad una delle due estremità e collegato, tramite tre aste a stantuffo, al distributore. E' collegato con due robusti tubi in ghisa, fissati da 4 bulloni, alle valvole di pressione, di apertura e di chiusura del distributore. Queste si presentano come due lunghi cilindri con terminazione superiore piatta, a disco, a loro volta collegate, sempre con due tubi, al volantino di manovra manuale (con rotella avvitabile) e automatico (con motorino elettrico). Il volantino a sua volta è collegato, tramite una leva orizzontale, al pendolo di Watt. Quest'ultimo è costituito da un robusto cilindro portante che ospita il meccanismo di funzionamento dello strumento, formato da un asse rotante con terminazione cilindrica in ghisa e diversi dispositivi di regolazione. Il flotter si presenta come un elemento cilindrico con terminazione a calotta contenente il pistone che regola la pressione iniziale della macchina, è provvisto di un tubo d'entrata dell'acqua (regolata da una saracinesca) e da due tubi d'uscita che portano alle due valvole.
Avviare, regolare e mantenere costante la velocità del distributore della turbina. Il pendolo-regolatore di Watt mantiene costante il numero di giri di un motore e quindi la velocità dell'albero di trasmissione. Esso contiene due sfere di acciaio che ruotano solidali ad un asse; le sfere del regolatore sono collegate alla valvola di immissione del getto d'acqua e, sfruttando la forza centrifuga e basandosi sul principio della retroazione, agiscono regolando la portata d'acqua. Quando la velocità supera quella desiderata, la forza centrifuga allontana le sfere dall'asse, tendendo a chiudere la valvola. Se la velocità scende sotto quella desiderata, le sfere si avvicinano all'asse aprendo la valvola.
Funziona a pressione idraulica, manualmente fino al 1975, ruotando il volantino di manovra, dopo aver aperto la saracinesca dell'acqua. Dal 1975, con l'introduzione degli automatismi, viene azionato tramite un motorino elettrico, collegato al quadro comandi.
Da collegare a turbina, n. inv. 190.
Zin L., La forza del Cellina: storia degli impianti che illuminarono Venezia, Venezia 1988