La coppetta emisferica, dorata internamente e decorata superiormente da una fascia granulata, è sorretta da un fusto formato da quattro sottili foglie lanceolate divergenti verso l'alto. Esse nascono dal breve collo del piede liscio, a base circolare, nel gradino del quale si ripete la fascia granulata osservata sulla coppetta.
Il punzone fiscale conferma la data suggerita dal punzone per il titolo dell'argento in lòrh; non è stato possibile, invece, decifrare il punzone dell'argentiere. Stilisticamente la saliera tradisce un gusto marcatamente biedermeier. Grazie ad un importante dato archivistico si possono formulare considerazioni interessanti sull'oggetto in questione e sull'intera serie di saliere che il conte Guglielmo conserva in un'apposita cassetta. In due documenti la saliera viene descritta con con una certa precisione, ma solo in uno compare un dato importante: "gek. Klangenfurt 1951". Da questo evinciamo che nel 1951 l'oggetto giunse da Klagenfurt. Rimane il dubbio solo sulla parola tedesca abbreviata poichè può essere sciolta in due maniere: "gekaufen" (comprato) o "gekommen" (venuto). Il primo caso è più affascinante perché permette di ipotizzare che il conte fosse interessato a completare la sua collezione di saliere con un raffinato esempio in stile biedermeier; il secondo caso sarebbe forse da mettere in relazione con altri oggetti che negli stessi anni provengono da una sua casa d'abitazione a Klagenfurt.
Geroni L., Schede, in Argenti da tavola e posate, Gorizia/ Torino 2005