Testa, dipinto, Appel Karel, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto d'uomo
Autore
Appel Karel (1921/2006)
Cronologia
1975
Misure
cm - altezza 78, larghezza 52
Codice scheda
OA_132384
Collocazione
Cividale del Friuli (UD)
Palazzo de Nordis
Collezione Famiglia De Martiis
Iscrizioni

Attraverso zone cromatiche accostate tra loro si delinea in modo stilizzato e antinaturalistico un volto maschile ripreso frontalmente. Le campiture sono stese in modo piatto e dai toni timbrici del rosso, verde, blu, giallo e marrone. Mancano totalmente ombreggiature per definire elementi tridimensionali. Accanto ai lineamenti del volto, a sinistra è dipinto un braccio alzato di colore rosso con la mano aperta, mentre a destra in basso spunta una mano verde. I lineamenti del volto, occhi, naso e bocca sono delineati da uno spesso segno nero come il contorno del braccio e della mano. Sopra la testa due fasce orizzontali blu e verde potrebbero richiamare a un copricapo.

Negli anni Ottanta Appel sottolinea come elementi fondanti della sua pittura il segno elementare, il richiamo all’infanzia e di conseguenza il disegno infantile. Lui stesso sottolinea questa sua poetica alla mostra fiorentina dedicatagli nel 1985 a Palazzo Medici Riccardi dove disse a proposito del suo fare pittura: “[…] come nel disegno infantile si avverte una predilezione fortissima per l’accertamento nucleare: i corpi, le teste si imbozzolano in larghi cerchi, che tendono ad occupare il baricentro della tela […] mentre dal loro intatto perimetro partono ramificazioni, lacci peduncoli, come avviene nelle forme di vita primordiale” (cfr. Karel Appel, catalogo della mostra a cura di M.J. Jitta, Firenze 1985, p. 13). Come ha sottolineato Cristina Beltrami, l’opera di Palazzo de Nordis “non è un ritratto ma una sorta di soggetto stereotipato e ricorrente nella produzione dall’artista della metà degli anni Settanta ben rappresentata anche in Italia in una mostra torinese del febbraio del 1975 alla galleria La Bussola di Torino” (La Collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, scheda, catalogo a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, Cividale del Friuli 2020, pp. 159-160). Già alla fine degli anni Sessanta Appel inizia nuova ricerca formale incentrata su composizioni più elementari e semplificate. Si tratta di una stagione pittorica che si distanzia dalle precedenti raffigurazioni spesso grottesche e aggressive derivate da una gestualità esplosiva maturata intorno al 1953 quando era a Parigi. La violenza espressiva, gli impasti cromatici densi e magmatici, il rifiuto della forma a discapito di accesi cromatismi, sembrano di fatto quietarsi nella “Testa” della collezione De Martiis, che pare piuttosto riavvicinarsi alla produzione pittorica dei suoi esordi o degli inizi degli anni Cinquanta (vedi ad es. “La maison orange” del 1943 di collezione privata o “Chat” del 1951 del Museum Boymans di Rotterdam, cfr. P. Bellew, Karel Appel, Fratelli Fabbri Editori, Milano 1968, tavv. 1, 50) quando campiture piatte, circoscritte in macchie delineate, determinano una composizione figurativa estremamente schematizzata. Anche il confronto con una certa produzione dell’autore durante la fine degli anni Sessanta e inizi del decennio successivo, mostra come essa sia incentrata su soggetti simili, si vedano a titolo di esempio la “Tête 2 (femme cubiste)” del 1968 di Londra e la “Tête volante” del 1971 esposta a Firenze nel 1973 alla personale tenutasi alla Galleria d’Arte Il Fiorino (cfr. Karel Appel, catalogo della mostra a cura di A. Nocentini, Firenze 1973; C. Beltrami, tempi e modi di una collezione: le scelte di Giancarlo De Martiis, in La Collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, catalogo a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, Cividale del Friuli 2020, p. 18). Sono questi gli anni tra l’altro in cui l’artista olandese realizza delle grandi sculture in alluminio dipinto con smalto da carrozzeria, come ad esempio “Topo su un tavolo” del 1971 di New York, che sembrano proporre in modo tridimensionale l’aspetto infantile e ludico della coeva produzione pittorica, nell’intento comune di un maggior recupero dell’immagine. Anche negli anni Novanta Appel si cimenterà ulteriormente a dipingere volti resi però attraverso impasti cromatici più materici, come del resto farà in tutta la sua produzione di quel decennio. Il dipinto della collezione De Martiis venne acquistato dal collezionista nel luglio del 1980 alla Galleria Centro Internazionale d’Arte di Milano e fu proprio con esso che prese inizio la prestigiosa raccolta di arte contemporanea ora custodita a Palazzo de Nordis.

BIBLIOGRAFIA

Collezione Famiglia De Martiis Cividale, La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Beltrami C., Tempi e modi di una collezione: le scelte di Giancarlo De Martiis, in La collezione famiglia de Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020

Karel Appel, Karel Appel, Firenze 1985

Karel Appel, Karel Appel, Firenze 1973

Bellew P., Karel Appel, Milano 1968