Composizione astratta gestuale formata da ampie e materiche pennellate bianche e nere con variazioni cromatiche di grigi. Tutta la superficie della tela è riempita da questa materia pittorica.
Il grande artista veneziano, uno dei principali esponenti dell’arte informale italiana, durante il suo percorso artistico studiò a lungo la tradizione della pittura veneziana. Da essa Emilio Vedova ne trasse non solo una particolare sensibilità tonale ma anche un acceso gestualismo dove i drammatici chiaroscuri e le contrapposizioni nette di luci e ombre trovarono una nuova modalità di attuazione. Ciò si nota anche nella grande tela “Spagna n. 6” in cui avvertiamo come la materia pittorica, densa e dispiegata in modo gestuale, sia una vorticosa contrapposizione di neri e bianchi che generano rapporti chiaroscurali. Questa stesura, che occupa l’intero spazio della tela, è una simbolica interpretazione del dissidio politico tra forze contrastanti durante il periodo franchista in Spagna. Vedova si recò nel 1958 nella penisola iberica e rimase profondamente colpito dagli effetti della dittatura del generale Franco tanto da ispiragli un ciclo di lavori a olio, a tempera e 10 litografie dal titolo “Spagna oggi” del 1961. Il dipinto di Casa Cavazzini fa parte di questo ciclo e venne presentato alla Biennale di Venezia del 1960 nella quale Vedova ebbe una sala personale che gli valse la vittoria del Gran Premio per la pittura come artista italiano (Gastaldon 2018, p. 138).
Gastaldon G., Emilio Vedova, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Venezia '900, Venezia '900 da Boccioni a Vedova, Venezia 2006
XXX Biennale, XXX Biennale Internazionale d’Arte, Venezia 1960
Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997