Il dipinto raffigura un episodio tratto dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, e precisamente il rapimento di Rinaldo da parte di Armida, che ordina alle sue ancelle di trasportare l'amante addormentato sul suo carro, legandolo con catene di fiori.
La tela che, come sottolinea Anna Maria Bava (2001) presenta un'iconografia piuttosto rara dell'episodio tassiano, è verosimilmente una copia di un dipinto per ora non rintracciato del Baciccio, di cui però rimangono un bozzetto preparatorio conservato presso la collezione Suida Manning di New York e due disegni di proprietà dell'Albertina di Vienna e del Kunstmuseum di Düsseldorf. L'ignoto autore della tela triestina riprende la composizione del bozzetto di New York in modo puntuale e con lievissime varianti, tanto da ipotizzare che egli abbia avuto sotto gli occhi il dipinto o una incisione tratta da esso. Per la datazione della sopraporta che, data la rarità dell'iconografia, si può ipotizzare non sia nata come opera isolata ma abbia fatto parte di un ciclo dedicato alla storia amorosa tra Rinaldo e Armida, si può avanzare una datazione ai primi anni del Settecento.
Bava A.M., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001