Festa notturna a Venezia in onore degli arciduchi, dipinto

Oggetto
dipinto
Soggetto
veduta di Venezia
Autore
Caffi Ippolito (1809/ 1866)
Cronologia
1857 - 1858
Misure
cm - altezza 97, larghezza 165
Codice scheda
OA_52438
Collocazione
Trieste (TS)
Castello di Miramare
Museo storico del Castello di Miramare
Iscrizioni

Il dipinto è una veduta prospettica di Venezia che raffigura festeggiamenti notturni sulle acque antistanti la Piazzetta di San Marco. Fuochi d'artificio e giochi pirotecnici conferiscono suggestivi effetti luminosi alla tela.

Commissionato dall'arciduca nel 1857, il dipinto segna la riconciliazione fra l'artista, ritornato in patria nel medesimo anno dopo l'esilio del 1849, e il governo austriaco. Il quadro non è ancora ultimato il 25 maggio 1858 come afferma Caffi in una lettera indirizzata a Antonio Tessari. Il dipinto, ispirato alla serenata del 31 agosto 1857 alla quale il pittore assistette secondo Avon Caffi, raffigura per tradizione la festa notturna che si tenne a Venezia in onore degli arciduchi il 2 agosto 1857. Secondo l'inventario del Palazzo Imperiale di Venezia, la tela rappresenta il ritorno delle LL.AA.II. da una festa al Lido mentre in una lettera al tessari viene semplicemente descritto da Caffi come "una festa notturna sull'acqua dirimpetto la Piazzetta di Venezia". L'artista fu ricevette a Venezia, quale compenso per il dipinto, 5143 lire austriache in data 12 settembre 1858. Tale importo comprendeva anche il costo della cornice e le spese d'imballaggio. L'opera giunse a Miramare entro il 5 maggio 1862, data nella quale fu saldato il pittore Fiedler per interventi di pulitura e restauro di alcuni dipinti tra cui figura anche quello di Caffi. in seguito Caffi realizò una replica del dipinto di Miramare oggi conservata al Museo d'Arte Moderna di Ca' Pesaro a Venezia. Tale opera presenta leggere differenze nella disposizione delle gondole, nel trattamento atmosferico e nella rappresentazione degli spettatori che assistono ai festeggiamenti notturni in particolare sono assenti gli ufficiali austriaci posti sul passeggio pubblico antistante il ponte, significativi ai fini della committenza nella tela triestina. Di tale dipinto esiste una terza versione commissionata dal conte Giuseppe Archinto nel 1857 e conservata oggi in collezione privata a Milano. Tale opera appare maggiore in dimensioni e più ricca in quanto all'articolazione degli episodi. In tutte e tre le tele, Caffi rivela una straordinaria forza narrativa oltre alla dimostrazione delle consuete capacità di valente prospettico e vedutista. Il dipinto di Trieste può annoverarsi tra le più notevoli opere dell'artista mettendo in scena delle situazioni cromatico-luministiche che rendono eccezionale tale veduta veneziana.

BIBLIOGRAFIA

De Bei F., Schede, in Il Museo Storico del Castello di Miramare, Vicenza 2005