La beata - nobile fiorentina che aderisce all'ordine di Maria - giace semisdraiata, assistita dalla consorelle. Incapace di deglutire al momento del trapasso chiede che le sia mostrata l'ostia, che un prete rappresentato a destra sta reggendo. Sulla scena si libra un angelo con una corona di fiori.
L'opera è stata identificata da Ganzer come bozzetto preparatorio per la pala, ora scomparsa, dipinta da Gaspare Diziani per la chiesa di S. Valentino a Udine, e ultimata, secondo le fonti locali, poco prima della morte dell'artista bellunese (1767), di cui sono numerose le opere friulane (fra queste, la pala di San Pietro ai Volti di Cividale, l'Annunciazione di Colloredo, i dipinti per il duomo di San Vito al Taglamento, la pala di Tolmezzo). Caratteristiche di Diziani sono la resa fisionomica dei personaggi e le forti lumeggiature che permettono alle figure di emergere dal fondo scuro.
Magani F., Schede, in Il Museo civico d'arte di Pordenone, Vicenza 2001
Claut S., Per Gaspare Diziani: questioni cronologiche e qualche inedito, in Arte Veneta, Venezia 1988, XLII
Ganzer G., Contributi all'arte in Friuli, in Il Noncello, Pordenone 1983, n. 55
Acquisizioni e restauri 1980-1982, Pordenone 1982