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Nel presente lavoro, in un'ambientazione cupa, sono rappresentate due bambine.
Non ci sono notizie sulla provenienza del dipinto, conservato nei locali del Dipartimento di Ingegneria prima di essere collocato negli uffici del Rettorato, frutto probabilmente di qualche donazione estemporanea, circostanza del resto comune a diverse altre opere conservate in Ateneo. Sergio Altieri è considerato uno dei maestri della pittura friulana del Novecento; pittore della generazione di mezzo, nato e cresciuto a Capriva del Friuli e formatosi da autodidatta alla fine degli anni quaranta, dopo un primo periodo caratterizzato da un espressionismo ruvido, ma ricco di tensione lirica, a partire dal 1951 si apre all’esperienza realista contrassegnata, come quella di molti suoi colleghi friulani, da Zigaina ad Anzil, da modi narrativi che si avvicinano a una sorta di epica popolare, Una strada che Altieri seguirà con spontanea freschezza fino al ‘57. Nei decenni successivi la sua pittura diventa via via più allusiva senza mai abbandonare la figurazione, soprattutto quella delle persone, che risultano essere una presenza dominante e palpitante anche nella sua produzione più recente. Il Frammento in esame mostra un ingenuo abbraccio tra una bambina vestita di bianco che ne abbraccia un’altra, appena più grande ma vestita di nero e dal volto pallido, quasi un’evocazione ectoplasmatica. Un tema ripreso più volte nel corso della sua carriera, basti pensare alle due versioni di Due bambine del 2014, esposte alla mostra goriziana Una Gorizia lontana dell’anno successivo (“Una Gorizia lontana” Sergio Altieri. Tempere su tela 2010-2015, catalogo della mostra di Gorizia, Gorizia, LEG, 2015, pp. 31-32), che denuncia anche quella sua personale e mai risolta tensione, che lo vede in bilico tra una pittura pienamente narrativa e un approccio ‘lirico’ alla figurazione, una tensione che aveva trovato proprio in opere come quella in esame la sua origine.
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024