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Coperta di evangeliario in legno foderato di tessuto. La valva anteriore reca al centro una placchetta in avorio con il Cristo Pantocrator che regge nella mano sinistra il Vangelo e solleva la destra in atto benedicente. Il volto ieratico e severo è incorniciato dalla barba suddivisa in ciocche e dai capelli ordinatamente disposti ai lati della scriminatura centrale. Alle spalle della figura è intagliata una croce, mentre ai lati del capo sono presenti due busti di angelo aggettanti. La cornice è decorata sui quattro lati da girali vegetali e reca in corrispondenza degli angoli placchette raffiguranti busti di angeli - in alto a destra e in basso a sinistra - e di santi barbati, benedicenti e sorreggenti un libro - nelle altre due. Nella valva posteriore è applicata una placchetta in argento con la figura di Cristo Crocifisso sbalzata e dorata, affiancata da due formelle in avorio suddivise in due registri: quello superiore reca i busti della Vergine e di San Giovanni Evangelista dolenti, l'inferiore i Santi Teodoro di Tiro e Giorgio, entrambi con una croce in una mano e l'altra portata all'altezza del petto con la palma aperta rivolta in avanti. In corrispondenza degli angoli sono fissate placchette con busti di figure femminili aureolate che si portano una mano al volto - in alto e in basso a sinistra - e di angeli - in alto e in basso a destra. La cornice in lamina d'argento reca nella fascia in alto e in basso motivi geometrici costituiti da quadrati contenenti rombi e stelle a otto punte; nelle fasce laterali, molto danneggiate, girali vegetali.
Le placchette in avorio facevano parte di un trittico riferibile a bottega costantinopolitana e databile nella seconda metà del X secolo. L'opera fu successivamente smembrata e le sue parti furono reimpiegate nella coperta di evangeliario appartenente al tesoro della pieve di Zuglio, utilizzata per secoli come "instumentum pacis" in occasione della celebrazione di messe solenni. La cornice argentea a girali vegetali e a rombi è stata datata al XIII secolo, mentre le placchette angolari e quella con il Cristo crocifisso, non omogenee tra loro, vanno riferite al XV secolo e attribuite verosimilmente a botteghe friulane.
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