statuetta, Lionello Nicolò di Erasmo, XV

Oggetto
statuetta
Soggetto
san Biagio
Autore
Lionello Nicolò di Erasmo (1390/ 1462) - cerchia
Cronologia
1462
Misure
cm - altezza 33.8
Codice scheda
O_47663
Collocazione
Cividale del Friuli (UD)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Museo cristiano e tesoro del duomo di Cividale
Iscrizioni

base, faccia centrale: HEC IMAGO FACTA FUI/ T SUB PO RAFAELE D. TA(M)/ ET M.O NICOLAO D. TOB(M)B/ A CAMERARO 1462 A 20 M

San Biagio vescovo è raffigurato stante, avvolto in un piviale drappeggiato e con la mitra finemente decorata da girali sul capo; nella mano sinistra stringe il pastorale, terminante con un ampio riccio arricchito da foglie, mentre l'altra è sollevata in atto benedicente; intorno al braccio destro piegato è avvolta una catenella da cui pende il pettine per cardare la lana, strumento del martirio del santo. La statuetta poggia su un basamento rialzato ottagonale, con gradino traforato a motivi geometrici al centro del quale è posta una targhetta con iscrizione, e decorato nella parte superiore da girali simili a quelli della mitra.

La statuetta fu realizzata per la chiesa di San Pietro e san Biagio di borgo Brossana anche grazie alle offerte di alcuni fedeli donate nel 1462, nello stesso anno nel libro del Camerario della chiesa è registrato un pagamento di lire di soldi 4 "al maestro elqual fese la figura de San Biasio de argento". Il manufatto del resto reca sulla base un'iscrizione con la data 1462 e l'indicazione dei nomi dei committenti. La statuetta viene generalmente assegnata all'ambito di Nicolò Lionello di Erasmo, anche se alcuni studiosi, seguendo un'ipotesi avanzata da Grion (1899), preferiscono attribuirla all'orefice Antonio di Pantalone di Cividale, la cui attività è documentata nel 1443, quando gli fu commissionata dalle monache di Santa Maria della Cella una croce d'argento con smalti; va notato tuttavia che la proposta non è suffragata da riscontri certi. Da un punto di vista stilistico, l'opera è contraddistinta da un vivace plasticismo e da un accentuato gusto ritrattistico che rimandano alla coeva statuaria maggiore tosco-lombarda.

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BIBLIOGRAFIA

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