in basso a destra: M. L.
Composizione astratto-geometrica formata dall’intersecarsi di forme lineari e appuntite. La tavolozza cromatica è composta dall’alternarsi di tonalità azzurre, rosa scuro, bianco e nero. L’intera composizione copre tutta la superficie pittorica dando l’impressione che essa possa espandersi anche oltre i confini della tela.
Nei primi anni Dieci del Novecento vi fu in Russia una vera e propria esplosione di movimenti artistici che mano a mano approdarono all’astrazione. La direzione che si prese fu quella del non figurativismo con le varie sfaccettature di quella che viene genericamente definita Avanguardia Russa. Larionov fu uno dei principali esponenti di questo movimento dopo aver cavalcato l’onda post-impressionista insieme alla compagna Goncharova. Vi giunse già a partire dal 1910 con la fondazione del Fante di Quadri, polo dell’avanguardia moscovita nel quale gravitavano artisti che propugnarono diverse idee creative, alcuni particolarmente vicini allo spirito cézanniano. Ben presto Larionov e la Goncharova cominciarono a sentirsi distanti da questo gruppo, troppo legato all’arte occidentale, rimanendo più affascinati dall’arte tradizionale russa come le icone e i lubok, le insegne pubbliche, l’arte infantile, ovvero tutto ciò che si può accumunare al significato di “primitivo”. Ciò porterà ad una spaccatura all’interno del gruppo tanto che nel 1912 la coppia lasciò il Fante di quadri, e Larionov organizzò un gruppo di artisti identificato col nome Coda d’asino. Egli con questa nuova identificazione artistica volle sottolineare come sia stata determinante l’influenza dell’arte orientale primitiva sull’avanguardia russa. Ma sarà proprio nello stesso periodo che Larionov svilupperà anche un’altra corrente dove Cubismo, Futurismo italiano e Orfismo saranno le principali fonti di ispirazione. Inizialmente le sue opere, come quelle della compagna Goncharova, ebbero come principale caratteristica una sorta di scomposizione prismatica dell’oggetto rappresentato, ancora riconoscibile come ad esempio nella “Testa di Toro” conservata alla galleria statale Tret’jakov di Mosca, per poi giungere alla completa astrazione. Decretò questa nuova arte attraverso la pubblicazione nel 1913 nel manifesto del “Raggismo” alla mostra “Il bersaglio”, mentre l’anno successivo nel manifesto “Raggisti e Futuristi” sostenne come questa nuova pittura d’avanguardia si basi su elementi cromatici elementari e sulla forza del colore. Domina l’illusionismo ottico, il riflesso iridescente che si espande in tutta la superficie pittorica dando la percezione di uscire dallo spazio della tela. Con il Raggismo l’avanguardia russa giunse definitivamente all’astrazione. (F. Steininger, “Natalia Goncharova e Mikahil Larionov”, in “Amore e rivoluzione. Coppie di artisti dell’avanguardia russa, a cura di H. Eipeldauer – L. Giusti, Silavana editoriale, Cinisello Balsamo (MI), 2017, pp. 51-55). Proprio in questa fase creativa si colloca l’opera della collazione De Martiis dall’inequivocabile titolo “Raggismo”. Collocabile pertanto cronologicamente intorno al 1913, la tela è interamente pervasa da un intreccio di forme acuminate di gradazioni cromatiche calde e fredde che creano un turbinio di elementi dinamici dall’effetto prismatico. Non vi è alcun riferimento figurativo solo geometrie astratte che si intersecano senza lasciar spazio ad alcun lirismo. Questa fase pittorica, che accompagnò anche la produzione artistica della Goncharova, pur avendo avuto influenza su altre personalità artistiche dell’avanguardia russa, si esaurì quando la coppia partì dalla Russia nel 1915 recandosi a Parigi. Secondo Sergio Colussa l’opera della collezione De Martiis sarebbe ascrivibile a qualche anno dopo, ovvero nel 1915 per “risultato di comparazione con altre opere dello stesso periodo. Il Raggismo blu del 1915” (Emblemi delle Avanguardie Russe. Collezione De Martiis, a cura di S. Colussa, Tolmezzo (UD) 2021, p. 56).
Emblemi Avanguardie, Emblemi delle Avanguardie Russe. Collezione De Martiis, Tolmezzo (UD) 2021
Cecchetto S., Emblemi dalle avanguardie, in La collezione famiglia De Martiis a Cividale del Friuli, Cividale del Friuli (UD) 2020
Amore Rivoluzione, Amore e rivoluzione. Coppie di artisti dell’avanguardia russa, Cinisello Balsamo (MI) 2017