Incontro mirabile, dipinto

La composizione è formata da otto figure antropomorfe collocate in uno spazio definito da una parete di sfondo blu e un pavimento formato dalla intersezione di forme rettangolari. Una di queste figure, a destra della composizione sembra seduta a terra. I colori sono orchestrati su toni sordi e cupi anche se vi sono dei rialzi cromatici dati dal rosso e da un giallo squillante.

Il dipinto di Palazzo de Nordis è una produzione abbastanza tarda di Roberto Matta in cui compaiono delle forme antropomorfe racchiuse in uno spesso contorno nero. Esse paiono poste nello spazio pittorico come se interagissero tra loro al cospetto in una figura semisdraiata. Già a partire dagli anni Quaranta compare la figura umana nella produzione artistica del pittore cileno, quasi fosse una sua personale volontà a reagire alla guerra attraverso un rinnovato “umanesimo”. In seguito ad un viaggio compiuto nel 1941 in Messico, Matta comincia a trarre ispirazione dalle figure totemiche delle antiche civiltà di quel luogo per realizzare questo tipo di rappresentazione umana: figure-totem immerse in atmosfere senza tempo con lo scopo esorcizzare un dramma collettivo e individuale. (“La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, scheda, Cividale del Friuli, 2019, pp. 175-176). Come indicato nel catalogo del museo, “Incontro mirabile” è opera registrata presso l’Archives de L’Oevre de Matta nel 1989.