Composizione formata da da un fondo di tela grezza attraversata orizzontalmente e parallelamente da piccole "tache" di cromie diverse: blu, azzurre, rosse, viola, bianche, arancioni, di lunghezza differente e contornate ciascuna da una pennellata azzurra.
Piero Dorazio concentrò la sua ricerca artistica e anche teorica sulla difesa dell’arte non figurativa. Già a partire dal 1947, quando fondò il gruppo Forma 1 e agli inizi degli anni Cinquanta con il Gruppo Origine e la rivista “Arti Visive”, la sua riflessione si indirizzò sull’arte astratta. In seguito sviluppò tale indagine recandosi direttamente negli Stati Uniti nel 1953 per entrare in contatto con le coeve esperienze americane. Nella seconda metà degli anni Cinquanta cominciò a sviluppare un’astrazione fortemente rigorosa composta da griglie fitte e superfici vibratili incentrate sul rapporto luce, colore, spazio. Nel decennio successivo ideò delle bande colorate curve che attraversavano la superficie pittorica per poi giungere a composizioni formate da piccole bande cromatiche delle dimensioni di una breve pennellata. Anche nella tela di casa Cavazzini notiamo quest’ultima ideazione, dove le piccole “tache” cromatiche sono disposte orizzontalmente con estrema precisione sul fondo della tela grezza secondo il principio che sempre interesso Dorazio del rapporto luce, colore, spazio.
Gastaldon G., Piero Dorazio, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017