La scultura si sviluppa attorno ad un vuoto centrale ed è formata da lastre di ferro saldate e assemblate.
Al termine della seconda guerra mondiale e nel corso degli anni Cinquanta Dino Basaldella cominciò a riflettere sugli assunti del linguaggio postcubista dominante in quegli anni in Italia. Il suo interesse si concentrò essenzialmente sulle potenzialità e sulle caratteristiche dei materiali, in particolare del ferro: gli scarti derivanti dalla lavorazione industriale vennero selezionati e riutilizzati per la creazione di assemblaggi con saldature a vista dando vita a strutture astratte in cui permangono evidenti le qualità del metallo. La stagione dei “ferri” rappresentò la grande avventura creativa dell'artista udinese, sviluppatasi soprattutto nella prima metà degli anni Sessanta, in particolare in relazione alla preparazione della sala personale alla Biennale veneziana del 1964 e alla partecipazione alla Quadriennale romana del 1965 (Crispolti, 1987, p. 73). Questa nuova fase creativa cominciò con un graduale abbandono della figurazione e la realizzazione di sculture di piccole dimensioni, per poi giungere a opere di assemblaggio al fine di realizzare strutture di carattere totemico sempre più monumentali. “Spartaco”, compiuta nel 1963, si inserisce perfettamente in questo momento di transizione. Essa è formata da lastre di ferro di recupero saldate intorno ad un vuoto centrale. La possente superficie ferrosa riecheggia nella forma la lorica segmentata dello schiavo romano ed ecco chiarito il titolo, l’unico voluto da Dino che non si limitasse solo a spiegare il materiale di cui era fatta l’opera (Milanese 2009, p. 22), ma anche ad evocare, nella sua essenziale volumetria, forze ataviche ed istintuali.
De Sabbata M., Dino Basaldella, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Crispolti E., I Basaldella, Udine 2010
Basaldella Dino, I Basaldella. Dino, Mirko, Afro, Treviso 2010
Milanese C., Dino Basaldella e Udine, in Dino Basaldella. Opere dal 1924 al 1973, Roma 2009
Dino Basaldella, Dino Basaldella. Opere dal 1924 al 1973, Roma 2009
Dino Basaldella, La memoria dell'antico. Scultura Dino Basaldella, Tavagnacco (UD) 1994
Basaldella, Dino Mirko Arfo Basaldella, Milano 1987
Perissinotto L./ Villa E., Dino Basaldella, Bologna 1983
INTART, INTART. Internationale Kunstausstellung. Kärnten. Friual-Julisch Venetien. Slowenien, Klagenfurt 1967
Dardi D., Dieci profili di artisti della regione Friuli-Venezia Giulia, Pordenone 1967
IX Quadriennale, IX Quadriennale nazionale d'arte di Roma, Roma 1965
XXXII Esposizione, XXXII Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, Venezia 1964
Rubino G., Le tentazioni della tecnica. Dino Basaldella tra Nordest e Slovenia, in Dino Basaldella nella scultura italiana del Novecento, Udine 2010