Mirko come Erasmo, dipinto, Cagli Corrado, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto d'artista: Mirko Basaldella
Autore
Cagli Corrado (1910/ 1976)
Cronologia
1934
Misure
cm - altezza 85, larghezza 60
Codice scheda
OA_132140
Collocazione
Udine (UD)
Casa Cavazzini
Casa Cavazzini Museo d'Arte Moderna e Contemporanea
Iscrizioni

in basso a sinistra: CAGli 34

Ritratto di MirKo Basaldella nei panni Erasmo da Rotterdam, a mezzo busto di tre quarti, rivolto verso sinistra. E' seduto nell'atto di scrivere su dei fogli bianchi. Indossa un cappello a punta nero e indossa una giacca marrone chiaro. il fondo è indefinito di colore marrone.

Il ritratto di Mirko nei panni di Erasmo da Rotterdam è testimonianza del sodalizio che intercorse tra lo scultore udinese e il pittore Corrado Cagli. I due si conobbero a Roma nel 1931, ma fu a Milano nel 1933 che strinsero amicizia e capirono di condividere entrambi le stesse poetiche artistiche. L’opera in esame risale al 1934 quando Mirko era ospite a Roma da Cagli e potrebbe essere considerata come un tributo alla vivacità intellettuale di Mirko, come pure un’indagine figurativa su Erasmo da Rotterdam. Verso l’intellettuale Cagli infatti vi ritornò con una serie di disegni eseguiti nel 1964 dedicati a “L’elogio della follia” e che ebbero sempre Mirko come modello. Il dipinto di Casa Cavazzini vede un’impostazione che si rifà ai celebri ritratti di Erasmo realizzati da Hans Holbein il giovane (1497-1543): in particolare all’opera conservata al Louvre (1523) dove l’intellettuale è colto mentre scrive, mentre la posizione di tre quarti e l’abbigliamento deriverebbero dalla coeva versione della National Gallery di Londra. Per quanto concerne la tecnica pittorica, Cagli pare invece aderire ai metodi dell’ambiente romano che frequentava in quegli anni “dal quale dipese anche la scelta della tecnica dell’encausto: il modo sintetico di definire le forme, la pennellata inquieta che suggerisce i volumi con libertà, la rinuncia al chiaroscuro per un tonalismo giocati su terre e ocre, la deformazione delle figure raccolgono l’eredità “anticlassica” della cosiddetta Scuola di via Cavour.” (De Sabbata 1918, p. 81). Secondo Benzi in questo ritratto Cagli ricercò la sua particolare idea di “primordio” ovvero un’idea di “immagine di un mondo all’alba della concezione dei miti, perciò forte di una creatività sorgiva e illimitata” (Benzi 2010, p. 30).

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BIBLIOGRAFIA

De Sabbata M., Tullio Crali, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018

Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017

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Benzi F./ Ganzer G./ Leone F., Corrado Cagli e il suo magistero. Mezzo secolo di arte italiana dalla Scuola romana all'Astrattismo, Ginevra/ Milano 2010

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Cagli romano, Il Cagli romano. Anni Venti-Trenta, Milano 1985

Acquisizioni 1975-1980, Acquisizioni 1975-1980, Udine 1980

Bellonzi F., Cagli. La battaglia di San Solferino, Roma 1971

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