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in basso a sinistra: fred pittino/ autoritratto/ 1928
Ritratto di uomo a mezzo busto rivolto verso sinistra. La testa è leggermente nuotata verso il riguardante sul quale punta lo sguardo. Ha capelli corti castani e indossa una giacca da lavoro beige con camicia bianca e fiocco marrone al collo. Il braccio destro sorregge una grande tavolozza marrone e con la mano stringe un pennello. Il braccio sinistro è alzato davanti a sé ed esce fuori dall'inquadratura. Alle spalle è dipinta un'architettura che fa da sfondo.
Fred Pittino, artista autodidatta, fu da sempre in contatto con le avanguardie artistiche degli anni Trenta, divenendo un punto di riferimento per la pittura figurativa friulana. Nel suo studio si formarono diversi pittori della nuova generazione e la sua lunga attività artistica spaziò nell’ambito di diverse tecniche, dal mosaico, alle opere murali, alle illustrazioni di libri. Debuttò alle mostre di Ca’ Pesaro mostrando la sua inclinazione verso una figurazione di robusta sintesi plastica, di pittura levigata, contorni disegnati, nella quale sembra riecheggiare modelli rinascimentali per certi versi vicini alla poetica di Novecento. L’”Autoritratto” di Casa Cavazzini è un’opera nella quale Pittino esplica le caratteristiche formali della ritrattistica friulana della fine degli anni Venti. Come nota De Sabbata si colgono: “realismo energico dell’immagine, definizione netta delle forme attraverso una linea incisiva, rinuncia alle seduzioni cromatiche impressioniste e post-impressioniste in favore di colori cupi stesi a corpo su volumi sobriamente chiaroscurati” (De Sabbata 2018, p. 80). Se alcuna critica ha individuato in queste soluzioni formali l’influenza della corrente milanese di Novecento, c’è chi sostiene invece una conoscenza, diretta o indiretta, della Nuova oggettività tedesca (Borghese 1972, p. 10), quando Pittino si trovò in Austria dopo il diploma per perfezionare la lingua, periodo nel quale intuì tra l’altro la sua vocazione alla pittura (Pittino 1972, p. 15). Particolare curiosità in questo autoritratto sta nello sfondo in cui è dipinta l’architettura di un interno. Si tratta della ex chiesa di San Domenico di Udine, dove Pittino condivideva lo studio con lo scultore Max Piccini, luogo dove si costituì nel 1928 la Scuola friulana d’avanguardia.
Gransinigh V., Storie di collezioni e di un museo., in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
De Sabbata M., Fred Pittino, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Arti Udine, Le Arti a Udine nel Novecento, Venezia 2001
Negri A., Pittori del Novecento in Friuli-Venezia Giulia, Udine 2000
Reale I., La scuola friulana d'avanguardia: inquietudini e partenze, in Tradizione e modernità nell'arte friulana tra fine Ottocento e primo Novecento, Udine 1999
Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997
Reale I., Il contesto friulano. Fred Pittino, in Dino, Mirko, Afro Basaldella, Milano 1987
Crispolti E., Dino, Mirko, Afro Basaldella, Milano 1987
Pittino F., Appunti per un'autobiografia, in Fred Pittino, Milano 1972
Borghese L., Fred Pittino, Milano 1972
II Biennale Friulana, II Biennale Friulana d'Arte, Venezia 1928
Pittino-Piccini, Pittino-Piccini, s.l. s.d.