Nudo, scultura, Mistruzzi Aurelio, XX

Scultura a tutto tondo di giovinetta nuda seduta a terra sulle gambe piegate. Ha la testa leggermente reclinata sulla spalla destra e lo sguardo abbassato. Le mani poggiano, sovrapposte l'una all'altra sopra il ginocchio sinistro. la scultura poggia su un basamento dello stesso materiale, a forma di parallelepipedo.

Aurelio Mistruzzi, dopo una prima formazione a Udine e Venezia (fu allievo di Luigi de Paoli), nel 1903 giunse a Milano, lavorando inizialmente presso Eugenio Pellini e Alfonso Mazzucchelli, specialisti nella scultura funeraria. Nel 1906 si iscrisse all’Accademia di Brera sotto l’alunnato di Enrico Butti, il cui linguaggio realista fu fonte di ispirazione. Successivamente si avvicinò al linguaggio simbolista neo-michelangiolesco di Leonardo Bistolfi (Imbellone 2011, pp. 11-15). Il “Nudo di giovinetta” rientra in questa formazione milanese anche se si possono ravvedere delle stringenti affinità con la scultura del toscano Lorenzo Bartolini “La fiducia in Dio” del 1833 esposta dal 1881 al Museo Poldi Pezzoli di Milano, opera che sicuramente vide Mistruzzi nel capoluogo lombardo. La scultura di Casa Cavazzini fu realizzata in occasione del secondo saggio per la borsa di studio Marangoni, che richiedeva la prova di un gesso dal vero di propria invenzione. La borsa di studio della durata di tre anni per un pensionato a Roma, voluta da Antonio Marangoni fondatore della Civica Galleria d’Arte di Udine, prevedeva infatti che il borsista realizzasse il primo anno una copia dall’antico e due gessi dal vero nei due anni successivi (Reale 2005, p. 98). Mistruzzi fu il primo vincitore nel 1908 con quest’opera donata l'anno seguente dall’autore ai Civici Musei.