in basso a sinistra: ROSIGNANO '61
Nell'autoritratto l'artista si ritrae con sciarpa e cappello dinanzi ad una tela, quasi in procinto di dare un'ultima occhiata all'opera prima di uscire di casa. Lo sguardo del pittore, fin da ragazzo incline alla pittura e al disegno, scivola a fianco del riguardante. L'espressione è attenta, come si rileva dalla fronte lievemente aggrottata e dalla tensione che si legge nello sguardo. Cromia e composizione appaiono quanto mai sobrie e lineari.
Nell'autoritratto, donato al Museo Revoltella da Roberto Hausbrandt, non si riscontrano la passione e l'irruenza di certi accenti espressionistici caratterizzanti il linguaggio giovanile di Rosignano che, a partire dal 1950 espone a livello regionale, nazionale (Quadriennale romana, 1965) ed internazionale (Vienna e New York). La pennellata appare distesa e compatta e la scelta cromatica oscilla tra poche tinte, per lo più terrose, ma illuminate con decisione sul fronte della figura. Allievo di Levier e Bergagna, Rosignano fa pratica di disegno di nudo con Sambo al Museo Revoltella (1945) e studia incisione con Carlo Sbisà all'Università Popolare. Giornalista oltreché artista, espone per la prima volta nel 1952 alla Galleria Jerco di Trieste e nel 1978 il Museo Revoltella allestisce a Palazzo Costanzi una sua personale. Recentemente (1999) Il Centro Friulano Arti Plastiche di Udine gli ha organizzato un'importante esposizione. "Orgasmo, irruenza, passione, contemplazione, pace, disordine, sobrietà. Nei miei lavori, forse, - specifica Rosignano di sé, nell'introdurre l'esposizione personale del '62 alla Sala Comunale d'Arte - può trovarsi traccia di tutto questo, ma non me ne dispiace: l'uomo non è un monumento. Sono alieno, però, dagli adeguamenti a maniere e poetiche che non sento. Amo la libera espressione di stimoli e inclinazioni legati alle cose reali, fonte per me imprescindibile di commozioni pittoriche".
Gregorat S., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004