Composizione R.S. 87, dipinto, Radice Mario, XX

Oggetto
dipinto
Soggetto
non figurativo
Autore
Radice Mario (1898/ 1987)
Cronologia
1968
Misure
cm - altezza 60, larghezza 70
Codice scheda
OA_131798
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Revoltella
Civico museo Revoltella
Iscrizioni

in basso a sinistra: RADICE

Figure geometriche.

Per documentare la produzione astratta italiana dell'anteguerra, in vista dell'apertura dell'ala scarpiana del museo, nel 1970 il Curatorio del Revoltella decise di contattare artisti come Radice, Reggiani e Korompay, al fine di ottenere una loro opera in cambio di un compenso simbolico. Mario Radice - che, tra gli astrattisti nel gruppo di Como degli anni trenta, fu il pittore più attivo nei rapporti con il contesto culturale italiano, partecipando alla fondazione della rivista Quadrante diretta da Bontempelli e Bardi, esponendo sin dal 1933 alla Triennale di Milano e coltivando rapporti con artisti, architetti e critici - offrì al museo questo dipinto astratto del 1968 e un olio su cartone telato intitolato Composizione 1939 dell'amico Manlio Rho, scomparso nel 1957, per il prezzo complessivo di 800.000 Lire. Il dipinto, realizzato nel 1968, è la versione pittorica di uno studio a matita del 1936, intitolato C.F. 2001 e pubblicato nel catalogo della mostra personale di Radice presentata da Guido Ballo alla Galleria Marlborough di Roma nei mesi di ottobre-novembre 1971. Come indica la sigla "C.F." del titolo, quest'opera grafica può ritenersi un bozzetto preparatorio per i plastici murali ad affresco della Casa del Fascio di Como, progettata dall'architetto Giuseppe Terragni a partire dal 1932. Quest'ultimo, nel febbraio del '36, incaricò Radice di eseguire le decorazioni parietali dell'edificio. Il pittore, per rappresentare simbolicamente l'"ordine nuovo" creato dal fascismo, studiò una composizione di forme geometriche in equilibrio, intese come espressione moderna del metro classico, e in essa integrò un ritratto di Mussolini e varie scritte fasciste, motivo per cui l'opera fu distrutta dopo il 25 aprile 1945. Come fece in diverse occasioni, "disinteressandosi della congruenza cronologica dei riferimenti temporali dei suoi lavori, attento com'era piuttosto alle tipologie strutturali, alla cui definizione amava principalmente riferirsi" (Caramel 2002, p. 9), intorno al 1968 Radice riprese e rielaborò ripetutamente i bozzetti eseguiti negli anni trenta per la Casa del Fascio di Como. Grazie al recente lavoro di catalogazione della sua opera, curato da Luciano Caramel, è emersa l'esistenza di un acrilico su tela di piccole dimensioni (26 x 32,5 cm), intitolato Composizione C.F. 2020 A (n. 33, p. 251, del Catalogo generale), verosimilmente preparatorio del dipinto del Revoltella per le strettissime analogie cromatiche e compositive. Mentre quest'ultimo, tuttavia, palesa nel titolo il legame con le decorazioni della Casa del Fascio, Composizione R.S. 87 rimanda impropriamente ad un'altra serie di opere, eseguite nella seconda metà degli anni cinquanta, dove la sigla R.S. sta per "Ritratto Segreto". Nonostante l'ordine compositivo dei piani cromatici, l'opera in esame sembra dotata di una sorta di dinamismo interno dato dallo slittamento e dalla sovrapposizione dei moduli quadrangolari, che producono una direttrice visiva concentrica. Il colore assume un'importanza pari alla forma ed è basato sulla modulazione di vari toni di azzurro, che rivela "la connessione con emozioni nate da un colloquio con le cose: un colloquio intimo e discreto" (Caramel 1966, s.n.p.). E' proprio il permanere di questo sottile legame con il dato reale che distingue l'arte di Radice da quella più rigorosamente astratta di altri esponenti del gruppo comasco, come Manlio Rho e Aldo Galli.

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BIBLIOGRAFIA

Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004

Caramel L., Radice. Catalogo generale, Milano 2002

Caramel L., Mario Radice, Milano 1966

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