in basso a destra: ROMEO / DANEO
Composizione astratta.
Alla Biennale di Venezia del 1950, a causa della limitatezza dei fondi a disposizione, il Museo Revoltella dovette rinunciare all'acquisto di opere di autori nazionali e rivolse l'attenzione sui triestini Nino Perizi, Dino Predonzani e Romeo Daneo. Quest'ultimo, che nell'edizione del '48 aveva preso parte per la prima volta alla rassegna lagunare, vi figurava tra gli artisti invitati ed esponeva nella sala XLIV con nomi del calibro di Capogrossi, Crippa e Peverelli, ai quali lo accomunava la sperimentazione di uno stile a metà strada tra il figurativo e l'astratto. A questa formula estetica, caratterizzata da audaci cromatismi, semplificazione formale e bidimensionalità delle superfici pittoriche, Romeo Daneo (fratello maggiore di Renato, anch'egli pittore) giunse dopo una fase espressionista, documentata nella collezione del Revoltella dal Ritratto di Zama del 1947, pervenuto nel 1955 grazie ad una cospicua donazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio zone di confine. Negli anni cinquanta elaborò composizioni con tarsie cromatiche dai toni più delicati, rievocanti la raffinatezza delle icone bizantine, mentre nei due decenni successivi, sulla scia della pittura Informale, sperimentò le possibilità espressive offerte da diversi materiali, come tela, carta, giornali e fotografie. Oltre al dipinto in esame e al Ritratto di Zama, il Museo Revoltella possiede di Daneo anche una Autoritratto del 1957 e l'olio di recente acquisizione intitolato Gatti e uccelli (1950), nel quale emerge il suo "impulso a creare domestiche fiabe su temi semplici" (F. Bellonzi, Pitture di Romeo Daneo, presentazione della mostra personale, Roma, Galleria Odyssia, 1957).
Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004