La famiglia de Brucker, dipinto, Tominz Giuseppe, XIX

Oggetto
dipinto
Soggetto
ritratto di gruppo: famiglia de Brucker
Autore
Tominz Giuseppe (1790/ 1866)
Cronologia
1830 - 1832
Misure
cm - altezza 88, larghezza 112
Codice scheda
OA_131775
Collocazione
Trieste (TS)
Palazzo Revoltella
Civico museo Revoltella

Ritratto a tre quarti di figura dei coniugi Luigi de Brucker e Amaliade Holzknecht con il figlioletto Federico. Questi, che si gira per guardare verso l'osservatore, come fanno i suoi genitori, porge alla madre una mela. Molto attenta la resa di alcuni elementi particolarmente significativi per trasmettere lo status sociale dei personaggi. Risalta, in particolare, la composizione floreale tipicamente Biedermeier che orna un vaso di porcellana su cui è dipinto un paesaggio (è l'epoca in cui domina la natura in tutte le forme di decorazione) raddoppiato dallo specchio della consolle Impero. Una casa in cui convivono, dunque, arredi classici (si veda anche la figura alata che regge il piano d'appoggio) con accessori più moderni, tra cui la sedia Biedermeier su cui siede il capofamiglia. Ma è nell'abbigliamento e nei gioielli che si manifesta pienamente la ricchezza dei de Brucker: Amalia esibisce una vistosa collana d'oro a tre fili chiusa da un grosso fermaglio con ametista e brillanti che richiamano gli orecchini a fiore, ma, come se non bastasse, intreccia nei capelli acconciati "a torretta" un raffinato filo di perle. Al bellissimo abito da sera in seta azzurra abbina un ampio Wiener Schawl con il caratteristico motivo cachemire stampato probabilmente su seta. Anche il cavalier de Brucker porta un appariscente spillone sullo sparato bianchissimo della camicia e, come la moglie, la fede all'anulare sinistro. Con i risvolti tagliati a M, il suo abito è un esempio molto rappresentativo della moda maschile dei primi anni Trenta.

Il ritratto della famiglia de Brucker, una delle opere più note del pittore goriziano, fu donato al Museo Revoltella dai coniugi Oblasser nel 1916, assieme ad altri ritratti di parenti eseguiti dallo stesso Tominz e ad un cospicuo numero di dipinti di autori di diversa scuola e provenienza. Nel dipinto compaiono Luigi de Brucker, Amalia nata Holzknecht, sua moglie, e il figlio Federico, raffigurati in abiti eleganti in un interno domestico borghese. Sul valore dell'opera concordano tutti i critici. Per Marini "la Famiglia de Bruckner [sic] della Pinacoteca Revoltella, e la Famiglia Frussich già nella Coll. Rollich di Trieste" sono "due tra le più importanti opere del maestro". In particolare riguardo al dipinto de Brucker egli osserva "come il concerto cromatico abilmente si valga del gioco dei complementari. Le due larghe macchie, infatti, dell'abbigliamento femminile, il celeste e il giallo paglierino, accerchiano l'altra stupenda macchia rosso carminio della veste del bimbo in una luminosa e limpidissima vibrazione di tinte pure; mentre più pacate, ma d'altrettanto intensa forza, si giustappongono a lato le macchie marrone e bianca dell'abito maschile. Mirabile poi in questo quadro il gioco delle cinque mani nel mezzo della scena: quattro ai vertici d'un triangolo; la quinta al centro, la più viva ed eloquente: la mano della donna che presenta che dirige che perora che spiega: sulla mediana verticale, centro ideologico e pittorico del quadro. E' una delle maggiori opere del maestro; la quale ha l'unica stonatura nella testa manieristica del bimbo." (Marini, 1952, pp. 35-36) Come in altri casi, Tominz affida al bambino il messaggio più importante: nell'offrire la mela egli ricorda che la felicità familiare è data dalla presenza dei figli, frutti preziosi dell'amore (o, invece, come novello Paride, allude alla bellezza della mamma?). Membro della collettività di lingua tedesca, Luigi de Brucker, nato nel 1785 in Germania, giunse a Trieste ai tempi della terza occupazione francese (1808), assieme all'amico Davide Buchler per intraprendere l'attività commerciale. Qui sposò la giovane Anna Amalia Holzknecht, nata a Trieste nel 1804 e anch'essa di famiglia tedesca. Il piccolo Federico, nato il 31 ottobre 1828, ci permette di collocare il ritratto della famiglia tra il 1830 e il 1832, poiché nel ritratto sembra avere un'età compresa tra i due e i quattro anni. In seguito nacquero altri quattro figli, tra cui Giuseppina, futura consorte di Vittorio Oblasser, e con lui generosa benefattrice del Museo Revoltella. Nel 1843 Luigi Maria de Brucker, oltre ad essere membro del Consiglio ferdinandiano, è menzionato tra i Quaranta membri della Deputazione di Borsa, è proprietario di un palco al Teatro Grande e fa parte anche del Consiglio di amministrazione del Lloyd Austriaco. La sua attività commerciale fu continuata dal figlio Federico. Analogamente ad altri ritratti multipli di Tominz (Famiglia Frussich, Famiglia Moscon, I Fidanzati) anche questo è ambientato in un interno domestico che, con pochi ma significativi elementi, ci descrive l'alto tenore di vita della famiglia.

Leggi tutto

BIBLIOGRAFIA

Gregorat S., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004

Marini R., Giuseppe Tominz, Venezia 1952, passim