in basso a destra: Ger.mo Induno Milano
Il dipinto raffigura verosimilmente il ritorno di un volontario garibaldino, appena sceso dalla barca accostata alla riva. L'uomo con berretto rosso che la conduce si appresta a mollare gli ormeggi dopo aver portato a termine il trasporto. Il giovane, evidentemente ferito, si sorregge con le grucce ed è accolto da un gruppo di tre donne di età diverse, la più anziana delle quali si asciuga le lacrime.
L'opera è entrata a far parte della collezione del Museo Revoltella grazie al generoso legato di Nelly Bois de Chesne, collezionista triestina di origine svizzera scomparsa nel 2002. Firmato in basso a destra "Ger.mo Induno Milano", questo dipinto non reca la data d'esecuzione, ma l'analisi dello stile e del soggetto permettono di inserirlo tra quelli prodotti dall'artista lombardo dopo il 1860, quando, abbandonata l'intonazione epica caratterizzante le sue celebri battaglie risorgimentali egli prese a raccontare "con tono ora patetico, ora umoristico, le conseguenze dei fatti storici sulla quotidianità della gente comune (Rebora 2002, p. 28). Conclusi gli studi alla Accademia milanese di Brera, dove fu allievo di Luigi Sabatelli, Gerolamo Induno" fratello minore di Domenico, anch'egli affermato pittore - divenne uno dei più noti artisti combattenti italiani: prese parte alle Cinque Giornate di Milano, alla difesa del Vascello a Roma, alla campagna di Crimea e alla seconda guerra di indipendenza (1859). Durante queste esperienze riprese in numerosi schizzi la vita militare, ma anche gli aspetti umani e sentimentali dei personaggi rappresentati. Più volte rappresentò il distacco del soldato volontario dagli affetti familiari, l'apprensione dei parenti lontani e il ricongiungimento del soldato con i propri cari. Quest'ultimo tema è trattato anche nel dipinto in esame, dove un marinaio, forse una garibaldino partito da Quarto con i Mille nel maggio del 1860 - come attesterebbero le analogie tra il paesaggio che fa da sfondo a questo dipinto e quello dell'Imbarco di Garibaldi (pubblicato in Domenico e Gerolamo Induno, 1945, fig. 141) - ritorna ferito al suo paese e viene accolto dall'anziana madre e da due giovani donne, una delle quali gli regge lo zaino militare, come nell'opera Il ritorno, del 1867 (in Domenico e Gerolamo Induno, Milano, 1945, fig. 157). Tra le opere di Gerolamo Induno di proprietà del Revoltella, le affettuose cure familiari riservate al reduce sono descritte anche nella piccola tela del Garibaldino ferito, mentre nei due oli intitolati Garibaldi ferito in Aspromonte e La presa della Torre di Malakoff prevale la fedele registrazione delle vicende belliche e l'intonazione storica dell'epopea risorgimentale.
Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Rebora S., Intorno agli Induno. Una traccia iconografica per la pittura di genere, in Intorno agli Induno. Pittura e scultura tra genere e storia nel Canton Ticino, Milano 2000
Domenico e Gerolamo, Domenico e Gerolamo Induno, Milano 1945