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in basso a destra: B. Celentano
Una donna svestita con i capelli scuri, raccolti ritratta mentre si protegge dai raggi diretti del sole, servendosi della cortina semitrasparente di una leggera stoffa rossa. Ma la tela da lei sorretta, delicatamente serrata tra le punta delle dita, puntellando i gomiti sul cuscino, non ripara del tutto la sua persona, porgendo in tal modo l'occasione al pittore di cimentarsi nell'ardua resa di un marcato contrasto chiaroscurale. Il soggetto sembra offrire pertanto il ghiotto pretesto per un'esercitazione squisitamente luministica, non possedendo in sé alcun arcano significato e non esplicitando neppure un intento narrativo o meramente ritrattistico. La figura, che lascia intravedere parte del busto emergente dalle coltri appena visibili in basso, domina decisamente il primo piano, stagliandosi con forza sulla campitura scura del fondo, mediante una configurazione vagamente piramidale. La luce abbacinante del sole colpisce soltanto determinati punti, traducendosi in una densa strisciata bianca su parte del braccio destro, sulle punta delle dita e l'interno chiarissimo delle palme delle mani e su una piccola zona del padiglione dell'orecchio destro, esaltandone l'orecchino che brilla. Ma i raggi di luce invadono anche la stoffa del cuscino, insinuandosi anche tra i capelli della donna. Ad ogni istante il pittore costretto a saggiare il risultato della combinazione, ogni volta diversa, della luce pura con le diverse superfici intercettate, come ad esempio il mirabile effetto del riflesso rosseggiante sul volto.
Nessuna notazione cronologica compare sulla superficie della tela esaminata, tuttavia l'analisi del soggetto raffigurato, può forse suggerire alcuni elementi utili al suo inquadramento generale nella produzione artistica dell'autore. Celentano sembra soffermarsi sulla resa veristica del soggetto nella luce, ma senza privare la composizione di una certa vena poetica e sentimentale. D'altra parte, egli non si concesse mai al naturalismo puro, asserendo che il vero linguaggio dell'arte non doveva limitarsi ai toni bensì volgersi alla Poesia, "pregio eminente dell'artista" (Biancale, 1938). Allo studio delle stoffe dal vero si applicò inoltre fin dal tempo dell'Accademia se certo, come riporta Schettini, che dai documenti archivistici dell'Istituto d'arte si rileva che tra i diversi premi a lui assegnati, compare anche quello per il "disegno di panneggiamenti dal vero". A ci si aggiunga che, nel corso degli anni Cinquanta, come riferisce ancora Schettini, l'artista si poneva specifici problemi prospettici e luministici, risolvendoli in maniera del tutto "celentaniana": "la luce non rade il soggetto, ma vi si addensa, come assestandosi e sostanziandosi nelle cose" (Schettini, 1967). E tali parole non potrebbero meglio attagliarsi al nostro dipinto, in cui si rilevata la natura particolare della pennellata che, bianca e densissima, rischiara ma nello stesso tempo ispessisce il braccio della donna, direttamente colpito dai raggi del sole. Il dipinto in esame, che figurava all'Esposizione Permanente del Circolo Artistico di Trieste con il titolo "Al sole", fu acquistato per la somma di 2.200 Corone, anziché per le 5.700 inizialmente per esso richieste (Verbale del Curatorio, 28 marzo 1913). L'acquisizione di un'opera di Celentano, in cui si rivela la facies più raccolta ed intimistica della pittura dell'artista partenopeo, per lo più noto come pittore di storia, contribuì a documentare ulteriormente, all'interno della raccolta, la già ben rappresentata scuola napoletana. Fin dai primi anni del nuovo secolo, infatti, la politica delle acquisizioni del Curatorio mirava al completamento delle scuole regionali italiane, congiuntamente ad un incremento della rappresentatività straniera (Masau Dan, 1996).
Gregorat S., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Masau Dan M., Pasquale Revoltella e l’arte, in Pasquale Revoltella (1795-1869). Sogno e consapevolezza del cosmopolitismo triestino, Trieste 1996
Schettini A., La pittura napoletana dell’Ottocento, Napoli 1967
Mostra pittura, Mostra della pittura napoletana dei secoli XVII, XVIII e XIX, Napoli 1938