Il personaggio, evidentemente contraddistinto da nanismo, è vestito di tutto punto e con una certa eleganza e dimostra un'età piuttosto matura. Porta sul capo un berretto floscio, si appoggia a un bastone a punta metallica con la mano sinistra e tiene il braccio destro lungo in fianco, mentre il piede è appoggiato su un libro posato a terra.
La singolare figura del "nano ostricaro" - venditore di ostriche nella zona dell'Acquedotto di Trieste - venne dipinta da Giuseppe Tominz dapprima su tela, poi applicata ad un tavola e ritagliata a formare una sagoma con la funzione di fermaporta, secondo un uso frequente nell'arte del Seicento olandese. Con tale funziona l'opera era collocata nella dimora del pittore a Gradiscutta; da qui fu portata a Trieste dal figlio Augusto, che la conservò nel suo studio, per passare a quello del nipote Alfredo, dove rimase fino al 1928, quando divenne proprietà della famiglia Brunner. Nel 1911 l'originale dipinto fu scelto per rappresentare Trieste e l'arte - dal piglio realistico quanto spiccatamente ironico - di Giuseppe Tominz alla Mostra del Ritratto Italiano di Firenze.
Museo Revoltella, Museo Revoltella Trieste. La donazione Kurländer, Trieste 2005
Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Giuseppe Tominz, Giuseppe Tominz. L'arte delle virtù borghesi. Guida alla mostra, Trieste 2002
Mostra Giuseppe Tominz, Mostra di Giuseppe Tominz, Gorizia 1966
Marini R., Giuseppe Tominz, Venezia 1952, passim
Ojetti U., La pittura italiana dell'Ottocento, Milano/ Roma 1929
Mostra ritratto, Mostra del ritratto italiano dalla fine del secolo XVI all'anno 1861, Firenze 1911