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in basso a sinistra: l’antichità benché ridotta alla fine/ e bella ancora nelle sue rovine
La quadratura è ornata da una finta cornice in rilievo, abbellita da una composizione di oggetti e vegetali in alto e da un vaso in bronzo in basso, il quale è posto su un piedistallo in finto rilievo e caratterizzato dalla presenza di una scultura di uno scoiattolo e da alcune figure dorate in cima. Oltre, si apre una scena ambientata in riva al mare, dove alcuni palazzi moderni e altre rovine dal gusto più antico si trovano. Sulla sinistra, in primo piano si trovano i resti di un tempio, sulle cui pietre cadute oramai a terra si può leggere l’iscrizione: “l’antichità benché ridotta alla fine e bella ancora nelle sue rovine”. Due gentiluomini, abbigliati in tipici vestiti della prima metà dell’Ottocento, passeggiano vicino ammirando le rovine. Sullo sfondo la città in riva alle acque si staglia mentre in lontananza si vedono barche a vela. Sulla destra, in primo piano, un mendicante chiede l’elemosina ad una coppia signorile, mentre vicino una barca si sta avvicinando.
Per notizie storico critiche e bibliografia generale sulla decorazione si veda la scheda OA 130650.
Visentin M., "Li muri e soffitti sono dipinti con architetture e figure". La decorazione pittorica in un palazzo a Udine tra Settecento e Ottocento, in Tre nomi per un palazzo: Polcenigo, Garzolini, Toppo Wassermann, Udine 2007
Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983