L’affresco raffigura un episodio tratto dal primo capitolo dell’Eneide: Enea, appena giunto a Cartagine e nell’attesa di essere ricevuto dalla regina di Cartagine, Didone, esplora il territorio con l’amico Acate. Nel bosco incontra Venere nelle sembianze di una cacciatrice, costei introduce Didone e la sua storia: anch’ella esule come Enea, rimasta vedova, riuscì a fondare il proprio impero superando le difficoltà incontrate sul suo cammino. In lontananza, tra le fronde degli alberi, uno scorcio del tempio della città mentre a sinistra, in primissimo piano, troviamo le navi che trasportarono Enea e i suoi compagni. La composizione appare semplice ben studiata ma pecca di rigidità. L’azione accade solamente nel primo piano, nella relazione che si istaura tra Venere e Enea, resa con freddi, statici e teatrali gesti. La coltre, da cui la dea appare, occupa più di metà sfondo contribuendo ad appiattire la scena nonché impedendo qualsiasi possibilità di prospettiva.
Per notizie storico critiche e bibliografia generale sulla decorazione si veda la scheda OA 130584.
Bergamini G., Palazzi del Friuli Venezia Giulia, Udine 2001
Avon G., Il palazzo Antonini Cernazai e il convento degli Agostiniani, in L'università del Friuli: vent’anni, Udine 1999
Bartolini E./ Bergamini G./ Sereni L., Raccontare Udine Vicende di case e palazzi, Udine 1983