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Nella statua della collezione Ciceri il santo viene raffigurato in abiti borghesi anziché nella consueta iconografia in panoplia militare ed elmo piumato (tanto diffusa nelle regioni stiriane e carinziane dove statue in pietra che lo rappresentano adornano gli angoli dei palazzi in funzione protettiva). Egli indossa una veste a collo alto lunga al ginocchio, chiusa da tre bottoni e stretta in vita da una cintura; sulla spalla sinistra è drappeggiato un mantello trattenuto con il braccio sul fianco destro. Nella mano destra regge un secchio, nella sinistra un bastone, tronco all'altezza della mano. A sostegno della figura, in corrispondenza della gamba destra è scolpito un tronco d'albero.
Il santo veterano delle legioni romane, martire della fede sotto Diocleziano, viene invocato contro il fuoco (soprattutto nell’arte tedesca viene ritratto impegnato nello spegnimento di incendi); tale circostanza suggerisce forse una militanza di Floriano nelle coorti di vigiles che svolgono la sorveglianza notturna e la prevenzione antincendio. Il suo culto è diffuso in Friuli, soprattutto nell'area alpina occidentale, dove la sua immagine si sovrappone e confonde con quella di san Bovo, protettore degli animali. La raffigurazione con la variante iconografica di bestiame posto ai suoi piedi è legata al miracolo operato dal santo dopo la morte, quando fece sgorgare una fonte d'acqua per ristorare i buoi che trainavano il carro che lo stava conducendo alla sepoltura. Come indicato da Paolo Goi, la statua è opera della metà del sec. XIX, come evidenzia il gusto neoclassico nella rigorosità delle linee e soprattutto i riccioli di capelli "romani". Tuttavia l’opera, accanto ai richiami colti nella semplice eleganza del viso e della veste, presenta caratteri popolareschi soprattutto nella resa delle tozze gambe e nella rappresentazione schematica delle mani, che suggeriscono uno scultore locale, memore dell'iconografia rinascimentale di opere pittoriche come il polittico dipinto di Andrea Bellunello della chiesa di San Floriano di Forni di Sopra o la scultura lignea di Giovanni Martini conservata nel Museo Gortani di Tolmezzo.
Felli V., Schede, in Segni della devozione. Materiali dalla collezione Ciceri, Udine 2005
Religiosità popolare, Religiosità popolare nel Friuli Occidentale. Materiali per un museo, Pordenone 1992